Coronavirus Covid-19: Istat, nella seconda ondata oltre metà della popolazione ha ridotto gli incontri con i familiari non conviventi

Per via dell’emergenza sanitaria più della metà della popolazione italiana (56,8%) ha ridotto gli incontri con i familiari non conviventi, il 36,6% ha incrementato la frequenza dei contatti telefonici mentre per il 28,1% nulla è cambiato. Residuali le quote di quanti hanno incrementato gli incontri (1,9%) e ridotto i contatti telefonici (4,7%). Ad avere ridimensionato i contatti e le relazioni con i parenti sono soprattutto le persone fino ai 44 anni (67,9% tra i 35-44enni: 60,6% tra gli uomini e 75,2% tra le donne) mentre tra gli ultra-settantaquattrenni si rileva la quota più elevata di quanti non hanno visto modifiche nelle loro relazioni parentali (42,1%). È quanto emerge dal report “Comportamenti e opinioni dei cittadini durante la seconda ondata pandemica” relativo al periodo 12 dicembre 2020-15 gennaio 2021, diffuso oggi dall’Istat.
Stando ai dati diffusi, anche gli incontri con gli amici hanno subito una drastica diminuzione. Il 61,4% dei cittadini vede gli amici con minore frequenza, il 36,7% li sente più frequentemente. Al contrario, per quasi un cittadino su quattro (23,4%) nulla è cambiato. Solo l’1,3% ha aumentato gli incontri con gli amici mentre il 5,9% ha ridotto i contatti telefonici.
Dall’indagine emerge che la percentuale di chi ha fatto visita a parenti o amici è aumentata rispetto al periodo del primo lockdown (19,1%). In particolare una persona su quattro (26,0%) ha fatto visita a persone per portare loro la spesa, i farmaci o per fare semplicemente compagnia ma solo il 2,7% lo ha fatto tutti i giorni. Questa attività è prerogativa soprattutto delle persone appartenenti alle classi di età centrali (circa il 30%), in particolare delle donne tra i 45 e i 54 anni (41,0%); più bassi e inferiori al 20,0% i valori tra gli anziani.

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