Ecologia integrale: vescovi diocesi tra Napoli e Caserta, “l’educazione al creato entri nei cammini ordinari di fede”

Dopo l’incontro di Casapesenna, lo scorso 5 ottobre, “sentiamo il bisogno di inviarvi questo messaggio di incoraggiamento e di gratitudine”. Lo scrivono i vescovi di Acerra, mons. Antonio Di Donna, Aversa, mons. Angelo Spinillo, Capua, mons. Salvatore Visco, Caserta, mons. Pietro Lagnese, Nola, mons. Francesco Marino, Sessa Aurunca, mons. Orazio Francesco Piazza, Sorrento-Castellammare di Stabia, mons. Francesco Alfano, Teano-Calvi e Alife-Caiazzo, mons. Giacomo Cirulli, in un messaggio a sacerdoti e diaconi delle loro diocesi. “In quell’incontro – ricordano i presuli – abbiamo ascoltato l’appassionato e profondo intervento di mons. Domenico Pompili, vescovo di Rieti e coordinatore delle Comunità Laudato si’ in Italia, insieme ad alcune testimonianze. Ora vogliamo dare continuità al cammino avviato. In che modo? Almeno una volta all’anno, preferibilmente a conclusione del Tempo del Creato (in concomitanza con la festa di S. Francesco), desideriamo incontrarvi e rivivere l’esperienza già vissuta in questi due anni”. Inoltre, “noi vescovi ci impegniamo a dedicare al tema della custodia del creato qualche incontro di formazione nei presbiteri diocesani e a costituire (o consolidare) nelle nostre diocesi l’Ufficio diocesano per l’educazione alla pace, alla giustizia e alla custodia del creato”.
I vescovi aggiungono: “Riproponiamo la nostra preoccupazione perché sembra che la sensibilità alla custodia del creato non sia ancora passata nel vissuto concreto delle nostre comunità, in particolare negli itinerari di fede e nella nostra predicazione. Più in generale, siamo preoccupati dell’’affievolimento’ della dimensione profetica del nostro ministero non solo per quanto riguarda la custodia del creato, ma, in genere, per tutto ciò che riguarda la dimensione sociale della fede. Il nostro impegno per la vita o per quella ‘ecologia integrale’, di cui già parlava Benedetto XVI, deve essere, appunto, ‘integrale’: per la difesa della vita nascente e di quella morente, ma anche per la pace, la giustizia e la custodia del creato”. I presuli fanno sapere che “è già al lavoro un’equipe di esperti per l’elaborazione di un sussidio catechistico per l’educazione alla custodia del creato nelle nostre comunità. Vi informeremo sull’esito del lavoro. Siamo convinti, infatti, che, se l’educazione alla custodia del creato non entra nei cammini ordinari di educazione alla fede (predicazione e catechesi), di fatto non passerà”.

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