Conferenza sul futuro dell’Europa: tra le proposte dei cittadini via la regola dell’unanimità e riformare le istituzioni di Bruxelles

I cittadini europei vogliono (panel II della Conferenza sul futuro dell’Europa) che si tuteli il benessere degli animali e la sostenibilità degli allevamenti migliorando la direttiva europea in vigore (98/58) con criteri minimi più precisi e misurabili, che permettano la transizione verso un’agricoltura sostenibile. Vanno tassate le emissioni e tutti i pesi ambientali derivanti dall’agricoltura. I prodotti agricoli importati da Paesi extra-Ue che non rispettano le norme ambientali europee non possono commercialmente competere con quelli made in Ue. Queste sono alcune delle circa 40 raccomandazioni preparate dai cittadini europei che hanno lavorato nel panel dedicato al tema della democrazia/valori e diritti europei, stato di diritto, sicurezza.
Sul grande capitolo della democrazia e lo stato di diritto, i cittadini vogliono che il regolamento sulla condizionalità “si applichi a tutte le violazioni dello Stato di diritto e non solo alle violazioni che incidono sul bilancio dell’Ue”. Si chiede anche che l’Ue organizzi delle conferenze sullo stato di diritto in modo da favorire il dialogo tra i cittadini e tra i cittadini e gli esperti nazionali che redigono le relazioni annuali sullo stato di diritto. Tante richieste riguardano l’informazione: l’Ue dovrebbe promuovere una “copertura mediatica più indipendente, obiettiva ed equilibrata” attraverso una normativa ad hoc.
Rispetto al tema sicurezza, i cittadini parlano del problema “cybersicurezza” e si chiedono che “nelle sue relazioni con i Paesi esterni, l’Ue rafforzi in primo luogo i valori democratici comuni nei suoi confini”.
I cittadini vogliono che la riforma dell’Ue cominci dai nomi delle istituzioni europee: il Consiglio dovrebbe diventare “il Senato dell’Ue”, la Commissione invece “Commissione esecutiva”. Quanto al Parlamento una nuova legge elettorale dovrebbe introdurre la possibilità di partiti e liste transnazionali. I cittadini chiedono la possibilità di referendum europei su temi o questioni eccezionali. Quanto alla regola dell’unanimità nelle istituzioni Ue, si chiede venga ripensato perché “l’alto numero di membri rende difficile raggiungere accordi”; regole diverse non possono però andare a scapito degli interessi dei Paesi piccoli.
Per sostenere una maggiore integrazione, i cittadini vogliono, ad esempio, indicatori sulla qualità di vita in base a cui armonizzare le strutture economiche dei singoli Paesi perché tutti gli europei abbiano uguali possibilità. Vanno tassate le grandi compagnie ed eliminati i paradisi fiscali. E per rafforzare l’identità europea bisogna definire standard e percorsi minimi di apprendimento sulla democrazia e abbattere le barriere linguistiche.

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