Cammino sinodale: mons. Caputo (Pompei), “le opere di carità arrivano lontano, solo se pregano e lavorano insieme”

(Foto: diocesi di Pompei)

“Vivere la novità del carisma caritativo di Bartolo Longo. Testimonianze di impegno sociale nel tempo della pandemia”. È questo il titolo dell’incontro di formazione per operatori e volontari delle opere di carità del santuario e operatori pastorali della Chiesa di Pompei, tenutosi mei giorni scorsi.
L’incontro, presieduto dall’arcivescovo Tommaso Caputo, è stato anche l’occasione per intraprendere il cammino sinodale nella prelatura di Pompei. “‘Sinodo’ – ha detto il presule nel corso della liturgia della Parola, che ha introdotto l’incontro – si può tradurre con le parole ‘camminare insieme’. Ed è un altro dei motivi per i quali è bello iniziare il cammino proprio qui, con voi, oggi. Anche le opere di carità arrivano lontano, solo se sanno camminare una accanto all’altra, se vivono davvero unità e collaborazione reciproca, se pregano e lavorano insieme. Abbiamo appena letto la narrazione biblica (At 2,1-11) della Pentecoste, il momento della discesa dello Spirito Santo. Nel tempo che ci attende, sia lo Spirito Santo ad illuminare le nostre menti, a darci pensieri, parole, idee”.
Tre le relazioni principali. Suor Alessandra Adornato, religiosa delle Suore domenicane “Figlie del Santo Rosario di Pompei” e da decenni impegnata attivamente a servizio di mamme e bambini accolti nel Centro Beata Vergine, si è soffermata sull’ascolto del bisogno; Marco Giordano, responsabile a Pompei della casa famiglia “Maria Madre della Provvidenza”, tra le cinque case del Centro per il bambino e la famiglia “Giovanni Paolo II”, ha parlato del “legame che rigenera”; fratel Filippo Rizzo, religioso della Congregazione dei Fratelli delle Scuole Cristiane di San Giovanni Battista de La Salle e direttore del Centro “Bartolo Longo”, ha focalizzato il suo intervento sul tema dell’accompagnamento all’autonomia. L’incontro è stato anche arricchito da testimonianze di vita concreta. Hanno raccontato le loro esperienze sia gli operatori sia le persone che hanno beneficiato e beneficiano dell’aiuto dei Centri educativi, delle case famiglia, della Comunità incontro per il recupero dei tossicodipendenti, del Centro di aiuto alla vita e del Consultorio. Infine hanno preso la parola i ragazzi che frequentano “C’entro”, il nuovo centro di aggregazione voluto dall’Ufficio per la pastorale giovanile di Pompei.

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