Sanità: p. Bebber (Aris), “investimenti assolutamente necessari, ma le risorse siano destinate anche al privato accreditato”

“Non solo è importante investire in sanità, direi che è assolutamente necessario. Soprattutto alla luce dei tagli sconsiderati di un passato recente, una delle cause principali delle difficoltà incontrate in questa tragica occasione. Sarebbe però un errore se nell’allocazione di queste risorse venisse dimenticata, come troppo spesso accade, la sanità privata accreditata, privilegiando soltanto il pubblico”. Non usa mezzi termini p. Virginio Bebber, presidente Aris (Associazione religiosa istituti socio-sanitari) e amministratore delegato Fondazione Opera San Camillo.
Commentando in un’intervista al Sir il Messaggio di Papa Francesco per la XXIX Giornata mondiale del malato che ricorre l’11 febbraio, Bebber si sofferma, tra l’altro, sull’appello del Pontefice sulla necessità di investimenti in sanità e richiama le strutture associate all’Aris, “istituti gestiti da enti e congregazioni religiosi ‘no profit’, alle cui basi non ci sono dividendi di ricavi ma espressioni della Chiesa in sanità. In questi ultimi mesi – spiega – abbiamo dato testimonianza dei nostri carismi mettendoci umilmente a disposizione. Non abbiamo ricevuto ringraziamenti; anzi, siamo stati praticamente dimenticati anche nella questione ‘ristori'”.
Bebber accoglie con soddisfazione anche “il grido d’allarme” lanciato dal Papa “contro l’ipocrisia, quella di quanti parlano ma non fanno. Ne abbiamo piene le tasche di quanti in questi giorni continuano a parlare ma al dunque non fanno. Francesco è lucidissimo quando dice che dall’ipocrisia nessuno è immune. E pensare che l’ipocrisia è un male gravissimo perché ci porta spesso a dimenticarci della nostra ‘creaturalità’, dunque del nostro essere figli di un unico Padre e dunque fratelli universali, che hanno bisogno gli uni degli altri e tutti del Padre”.

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