Parrocchie: Università Cattolica, “offrono senso di appartenenza alla comunità, creano buone relazioni con il territorio”

(Foto Siciliani-Gennari/SIR)

“Il 53% dei parroci ha affermato che la funzione principale della parrocchia è quella di offrire senso di appartenenza alla comunità. A seguire, altre funzioni rilevanti riguardano la capacità di offrire risorse pratiche (27%), fornire ambiti intersoggettivi di socialità (13%), operare un significativo empowerment fiduciario (7%)”. Lo rileva un’indagine condotta da una équipe multidisciplinare composta da diversi docenti dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, diretta da Lucia Boccacin.
L’iniziativa era stata avviata nel 2019, nell’ambito di un progetto di ricerca triennale finanziato dall’Università Cattolica del Sacro Cuore come progetto di rilevante interesse per focalizzare le relazioni sociali al tempo dei personal media nel contesto delle parrocchie. L’indagine è stata condotta tra la fine del 2019 e l’inizio del 2020, attraverso la somministrazione on line di un questionario che ha raccolto i dati relativi a 420 parrocchie italiane. “L’obiettivo della rilevazione era di comprendere se e come in esse si generassero e si sviluppassero relazioni sociali interpersonali e associative in grado di costruire ambiti di comunità e quale fosse la presenza delle tecnologie digitali in tali relazioni – spiega Boccacin -. Inoltre, ci siamo posti l’obiettivo di esplorare se e come il loro apporto andasse nella direzione di supportare e rinforzare le relazioni medesime, da un lato e, dall’altro, di introdurre itinerari innovativi”.
Il questionario è stato compilato dal parroco (o dal soggetto facente funzione). Le parrocchie che hanno partecipato allo studio sono collocate soprattutto nel nord Italia (68,1%). Circa una parrocchia su due fa parte di un’unità pastorale (46,3%). I risultati evidenziano “frequenti relazioni” tra la parrocchia stessa e altri stakeholder del territorio, come gruppi o associazioni parrocchiali, diocesi, associazioni di Terzo settore, enti pubblici e, seppur più raramente, con enti privati. Relazioni che sono “mediamente buone”, soprattutto se riferite ad altri gruppi parrocchiali. La qualità di queste relazioni è più alta nelle grandi parrocchie rispetto a quelle medie e piccole, a significare che “nei contesti di grandi dimensioni emerge l’importanza di creare reti di relazioni significative con altri soggetti operanti nell’ambiente circostante la parrocchia”. Nel contesto relazionale interno a queste realtà, emerge complessivamente un indice medio di fiducia, aiuto e collaborazione. Quest’ultima, in particolare, è più elevata nelle grandi parrocchie rispetto a quelle piccole.

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