Tragedia Rigopiano: Legnini (commissario ricostruzione), “morti innocenti un ammonimento costante. Impegno per una ricostruzione sicura e sostenibile”

“Il ricordo dei morti innocenti di Rigopiano, come quelli di Amatrice, Accumoli e Arquata, deve rappresentare un ammonimento costante. Sarà la giustizia a stabilire la verità su Rigopiano, chi ha perso i propri cari e tutta la comunità ne hanno diritto. Le istituzioni e coloro che le rappresentano hanno comunque il dovere di evitare che, per responsabilità degli uomini, i fenomeni naturali si trasformino in tragedie come quelle del Centro Italia e di tanti altri territori del nostro meraviglioso Paese. È per questo che abbiamo assunto l’impegno per una ricostruzione sicura e sostenibile”. È quanto ha affermato il commissario straordinario per la ricostruzione Sisma 2016, Giovanni Legnini, ricordando il quarto anniversario dalla valanga di Rigopiano (17-18 gennaio 2017) che causò 29 vittime, terzo atto della sequenza di forti scosse sismiche che nei mesi precedenti avevano sconvolto il Centro Italia provocando 303 vittime, 80.000 tra case, uffici e attività produttive e migliaia di edifici pubblici danneggiati e più di 3.000 chiese. “Nei mesi della pandemia, grazie anche ad un rinnovato impegno ed attenzione del Governo e del Parlamento, abbiamo riscritto e fortemente semplificato le regole per i cittadini e le imprese, i professionisti e le istituzioni locali” dichiara il Commissario. “Ci siamo muniti di una strategia puntuale per ricostruire e ripartire. Nonostante il Covid-19, i primi concreti risultati sono arrivati: 4mila famiglie sono già rientrate nelle loro case, 1.700 l’anno scorso, e a fine 2020 avevamo 3.200 cantieri aperti, con 8mila domande di contributo in più. Abbiamo definito scadenze e programmi per far sì che nel corso del 2021 altre miglia di cantieri privati e pubblici possano partire”. Ciò che è certo, rimarca Legnini, “è che il 2021 dovrà essere l’anno dell’operosità e delle realizzazioni per recuperare quella fiducia che stava scemando. Molta cura dovrà essere riservata alla sicurezza sismica degli edifici, da ricostruire nel rispetto della legge e anche con l’utilizzo dei superbonus edilizi, e molta attenzione dovremo riservarla alla cura di un territorio di per sé fragile. Per questo stiamo portando avanti con rapidità degli approfondimenti degli studi sulle frane che interessano i centri da ricostruire, per poi intervenire con un nuovo piano di interventi di mitigazione e contrasto ai dissesti idrogeologici. Si ricostruirà solo dove sarà possibile assicurare la sicurezza degli edifici e dei cittadini, non arrestandosi di fronte alla necessità di eventuali dolorose scelte di delocalizzazione”.

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