Povertà: Como, appello per mense. “Spazi non più adatti. Servono posti caldi per l’inverno”

“Trovare un luogo dove gli ospiti delle mense possano consumare i pasti seduti e al riparo – specie con l’arrivo dell’inverno – è una questione di rispetto della dignità umana e contribuirà all’ordine e decoro della nostra città”. È l’appello che gli enti e le associazioni di volontariato che gestiscono mense per i più bisognosi a Como hanno rivolto oggi all’intera città. L’obiettivo è quello di individuare il prima possibile un luogo in cui svolgere il servizio durante il prossimo autunno-inverno e porre così fine ad un’anomalia, quella della distribuzione del pasto in sacchetti da consumare direttamente in strada, che diventa per gli utenti delle mense più dura ogni giorno che passa. “Durante l’emergenza sanitaria da Covid-19 le persone più deboli e vulnerabili si sono trovate a vivere in condizioni ancora più difficili e per garantire il loro bisogno primario di cibo l’attività delle mense cittadine non si è mai fermata. Grazie all’impegno dei volontari, anche durante il lockdown sono stati cucinati ogni giorno centinaia di pasti caldi poi distribuiti mediante sacchetti da asporto”, si legge nell’appello scaricabile dal sito caritas.diocesidicomo.it e firmato dalla Fondazione Caritas Solidarietà e Servizio onlus, dalla Casa della Missione di Como–Missionari Vincenziani, dalla Casa Vincenziana onlus, dalla Mensa serale Beato Luigi Guanella–Suore Guanelliane Figlie di Santa Maria della Provvidenza e dall’Associazione Incroci–Mensa serale Beato Luigi Guanella. Ed è proprio questa compattezza tra realtà diverse a rappresentare un valore aggiunto e a dare ancora più forza all’appello che prosegue: “Purtroppo questa emergenza sanitaria non è ancora superata e il necessario distanziamento, che dovrà essere mantenuto anche nei prossimi mesi, impedisce alle mense attualmente operative sul territorio di Como, di servire pasti all’interno delle proprie strutture. Fino ad oggi i sacchetti sono stati distribuiti all’aperto, nelle strade della città e le persone sono state costrette a consumare i pasti per strada, in piedi o seduti sui marciapiedi. È chiaro che questa situazione non sarà più sostenibile nelle stagioni autunnale e invernale che si stanno avvicinando”.
Stiamo parlando di circa 180 pasti distribuiti, non senza difficoltà, ogni giorno all’ora di pranzo e di circa 120 la sera.

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