Lavoro: Istat-Eurostat, il 46% degli occupati contattato per questioni professionali durante il proprio tempo libero

In Italia, sebbene la maggioranza degli occupati (il 54,0%) nei due mesi precedenti l’intervista non sia mai stato contattato durante il proprio tempo libero, il 29,4% è stato contattato una o due volte e il 16,6% anche più spesso. Chi è stato contattato più frequentemente, nella metà dei casi deve assicurare una risposta prima della giornata lavorativa successiva; determinante, anche in questo caso, la variabile professionale: sono contattati nel tempo libero 7 datori di lavoro su 10 e meno di un terzo dei dipendenti a termine. È quanto emerge dall’indagine “L’organizzazione del lavoro in Italia: orari, luoghi, grado di autonomia” relativa all’anno 2019 diffusa oggi da Istat ed Eurostat.
Stando ai dati diffusi, i “meno disturbati” durante il tempo libero sono gli stranieri, le persone meno istruite, i giovani, le donne (queste ultime nel 57,7% dei casi), “con molta probabilità – viene spiegato – in ragione delle posizioni, più spesso marginali, che questi occupano nell’organizzazione del lavoro”. Quelle più esposti, invece, sono le persone con titoli di studio elevati, i lavoratori della fascia di età 35-49 anni, gli uomini.
“Sebbene i contatti nel tempo libero non siano frequenti, le persone con bassa istruzione più frequentemente delle altre – viene spiegato – devono garantire una risposta immediata (il 57,0% di chi è stato contattato più di due volte contro il 50,1% calcolato sul totale), insieme ai lavoratori del Mezzogiorno (56,0%), agli uomini e alle persone con 50 anni e oltre (rispettivamente il 54,0 e il 52,4%)”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Italia