Guerra in Siria: Save the Children, “tra conflitto e pandemia, sono 4,6 milioni i minori a rischio malnutrizione”

“Negli ultimi 6 mesi è salito a 4,6 milioni il numero di minori siriani che combattono contro l’insicurezza alimentare. Un bambino su 8, circa 500mila in totale, ha avuto un blocco nella crescita o soffre di malnutrizione cronica e, nel nord-est, un quarto dei bambini non mangia cibo fresco da nove mesi”. La denuncia viene da Save the Children che, “per alleviare le sofferenze di famiglie e bambini” chiede “accesso umanitario illimitato e una nuova autorizzazione ad operare da oltre frontiera, anche a Bab Al Salam a nord di Aleppo”. Le restrizioni dovute al coronavirus – in tutta la Siria finora sono stati confermati 5.480 casi di Covid-19 ma è probabile che siano solo la punta dell’iceberg -, anni di violenza e la perdita di posti di lavoro hanno devastato i mezzi di sussistenza di milioni di persone. “Ai genitori – spiega Save the Children – non resta altra scelta che eliminare il cibo fresco come carne, frutta e verdura, affidandosi invece a riso o cereali per settimane e settimane”. Un recente sondaggio condotto dall’organizzazione ha rilevato che “il 65% dei bambini non mangia una mela, un’arancia o una banana da almeno tre mesi. Nel nord-est della Siria quasi un quarto dei bambini ha affermato di non aver mangiato questi frutti da almeno nove mesi”. “La malnutrizione è un problema molto sottovalutato per i bambini siriani – dichiara Sonia Khush, direttore dell’Emergenza di Save the Children in Siria -. I bambini malnutriti affrontano una miriade di rischi per la loro salute e il loro benessere, come l’arresto della crescita, che limita la loro capacità di combattere le malattie, aumenta la probabilità di ansia e depressione e porta a uno scarso rendimento a scuola. Un’intera generazione di bambini sta affrontando il rischio di malnutrizione. Occorre agire ora per alleviare questa sofferenza”. Save the Children sta distribuendo pacchi alimentari con frutta e verdura fresca nel nord della Siria, soprattutto alle donne incinte e alle neo mamme. L’organizzazione sostiene anche i bambini piccoli in tutta la Siria, fornendo consigli dietetici e screening per la malnutrizione. Per Save the Children “è fondamentale che tutta la comunità internazionale investa per migliorare la disponibilità e l’accessibilità economica di alimenti sicuri e nutrienti. Gli interventi per l’alimentazione sono finanziati solo per l’11%”. Quanto avviene in Siria è narrato nella seconda puntata di “Children of War”, la serie podcast di Save the Children, che vede protagonista Amal, una bimba siriana che a 10 anni è stata costretta a fuggire con la sua famiglia abbandonando ad Homs la nonna che non poteva affrontare il viaggio. La serie si avvale del contributo di attori professionisti e la partecipazione dei giornalisti Maria Concetta Mattei e Giorgio Zanchini.

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