Scuole paritarie: associazioni cattoliche, “bene implementazione fondi deciso da commissione Bilancio della Camera. Un passo importante”

“In commissione Bilancio alla Camera è stato approvato l’emendamento che incrementa le risorse per i servizi educativi e le scuole paritarie, che hanno dovuto sospendere l’attività in presenza causa Covid-19. L’emendamento è destinato ai servizi educativi e scolastici paritari per i bambini di età 0/6 anni e alle scuole paritarie primarie e secondarie e si accompagna all’estensione dell’intervento a tutti gli alunni della scuola secondaria superiore (inizialmente previsto solo per gli alunni fino a 16 anni). La decisione del Parlamento rappresenta un passo importante nella direzione di considerare, finalmente, le scuole paritarie parti costitutive del sistema nazionale di istruzione, realtà sociali che svolgono un servizio pubblico e rappresentano una risorsa importante per tutto il Paese”. Lo si legge in un comunicato diffuso dai rappresentanti di Agesc, Cdo opere educative, Cnos Scuola, Ciofs Scuola, Faes, Fidae e Fism. “In questo anno duramente segnato dall’emergenza sanitaria per la pandemia, le scuole paritarie sono state al fianco degli alunni e delle loro famiglie, testimoniando anche in questa imprevista circostanza il valore del loro ruolo educativo”. Come associazioni di gestori e genitori delle scuole paritarie “vogliamo esprimere un apprezzamento e un ringraziamento per quanti nel Governo e in Parlamento si sono impegnati per arrivare alla decisione assunta dalla commissione Bilancio della Camera”.
I firmatari aggiungono: “Che la decisione abbia coinvolto parlamentari sia di maggioranza che di minoranza è un fatto particolarmente significativo; la scuola occasione di scelte condivise e non terreno di scontro politico è un precedente che indica una strada importante per il futuro”. Le scuole paritarie “stanno lavorando per preparare la ripresa in sicurezza delle attività in presenza. Sono tanti i problemi ancora sul tappeto. Riteniamo che l’orizzonte comune, per chi deve assumere decisioni politico/amministrative sulla scuola e per chi è impegnato nel lavoro educativo, sia il bene degli alunni. Nella diversità dei ruoli e delle sensibilità culturali, l’auspicio è che il bene degli alunni possa orientare sempre il dialogo e le scelte che ognuno deve fare”.

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