Terremoto Centro Italia: diocesi Rieti, riapre il Museo diocesano di Amatrice

Torna a riaprire le proprie porte il MuDa, il Museo diocesano di Amatrice che espone alcune tra le più belle opere di arte sacra del territorio colpito dal sisma attraverso una particolare modalità di ricostruzione tridimensionale, da vivere attraverso un’apposita app. Lo riporta il sito www.andareoltre.org. Il MuDa, inaugurato il 28 luglio di due anni fa, è stato definito dal vescovo di Rieti, mons. Domenico Pompili, “un contributo al processo di rigenerazione di questa terra devastata dal terremoto che va ad affiancarsi a quello della ricostruzione materiale”. “La vicinanza ai bisogni delle persone, la ripresa economica e dunque il lavoro e i beni culturali con la promozione dei territori: sono queste le tre direttrici sulle quali abbiamo deciso di investire ogni sforzo – ha aggiunto in quella occasione mons. Pompili –. Dopo il sisma, che ha danneggiato anche centinaia di chiese, abbiamo iniziato con il Mibact e l’Ufficio Beni culturali della diocesi un’opera di recupero e di messa in sicurezza delle opere d’arte presenti nel territorio”. L’obiettivo è “ricomporre le trame di un discorso bruscamente interrotto dalle scosse telluriche. Ci vorrà del tempo per restaurare tutte queste opere e rimetterle nelle loro chiese una volta ricostruite”. Da qui la decisione della diocesi di realizzare, all’interno dell’area della ‘Casa del Futuro’, questo spazio museale che contiene l’esposizione multimediale di alcune delle opere recuperate dalle chiese di Accumoli e Amatrice colpite dal sisma. Salvati dal terremoto, gli originali sono al momento custoditi nei depositi dei beni culturali della diocesi, in attesa di poter tornare nei luoghi di origine. A partire dal 18 luglio, ogni sabato e domenica, la mattina dalle 10 alle 13 e il pomeriggio dalle 16 alle 19, nell’apposito padiglione attiguo all’area dell’Opera Don Minozzi i visitatori potranno ammirare attraverso i propri dispositivi o con i tablet messi a disposizione all’ingresso. Scaricando l’applicazione “MuDA AR” da Apple Store o Play Store e inquadrando con la fotocamera degli smartphone e dei tablet, le immagini poste sui piedistalli o stampate sul materiale informativo dell’esposizione, i visitatori vedranno comparire le opere riprodotte digitalmente e percepibili come presenti nell’ambiente reale.

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