Coronavirus Covid-19: Bolivia, dai vescovi invito all’unità. “Prendersi cura delle persone più bisognose”

“In questo momento, il primo obbligo di tutti è prendersi cura della salute e della vita di tutte le persone che si trovano nel territorio boliviano e, per questo, deve esserci un adeguato esercizio di autorità e cura della pace sociale”. Lo scrive, in un comunicato presentato ieri, la Conferenza episcopale boliviana, che esprime preoccupazione per il progetto di legge “che aiuta a regolare l’emergenza Covid-19”, che è già stato approvato nella Camera dei deputati ed è in discussione in Senato. “È essenziale disciplinare la prevenzione, l’assistenza e il contenimento di questo grave problema di salute, ma nel quadro del rispetto delle normative e dell’esercizio dell’autorità da parte degli organismi chiamati a farlo per legge”, scrivono i vescovi. Tuttavia, paradossalmente, secondo i vescovi, nel tenere conto degli equilibri politici, l’articolo 9 del progetto di legge finisce con il “rendere impossibile, per la Polizia nazionale e le Forze armate, far rispettare lo stato di emergenza, il che comporterebbe la mancanza di protezione della popolazione, di fronte ad azioni sconsiderate e irresponsabili. Ricordiamo a tutti che questo non è il momento della politica interessata e partigiana, ma di cercare insieme il bene comune di tutti i boliviani, con l’obiettivo di riuscire a preservare il valore della vita e della salute della popolazione nel suo insieme”.
La Ceb fa, poi, riferimento alle misure di sostegno alla popolazione vulnerabile, e rispetto a queste invita le autorità “a sostenere e prendersi cura delle persone più bisognose”, mentre si esprime contemporaneamente apprezzamento per la solidarietà di altre istituzioni e di persone private. “Questo è un momento di solidarietà e generosità, atteggiamenti che ci aiuteranno a uscire da questa difficile crisi”.

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