Coronavirus Covid-19: vescovi francesi consegnano alle autorità “piano di riapertura” a partire dall’11 maggio

I vescovi francesi hanno pronto un piano di riapertura che consente ai fedeli di partecipare nuovamente alla celebrazione dei sacramenti in chiesa nel pieno rispetto però dello “spirito di responsabilità sanitaria”. È stato comunicato oggi alle autorità pubbliche affinché “il dialogo possa continuare, sia a livello nazionale che a livello locale dei prefetti e dei sindaci”. Il piano tratta con “attenzione” anche la particolare situazione dei santuari. È quanto fa sapere oggi pomeriggio la Conferenza episcopale di Francia che ha riunito in videoconferenza un’assemblea plenaria straordinaria con i vescovi di tutto il Paese per discutere e approvare insieme le scadenze e le modalità della “riapertura” non solo delle cerimonie liturgiche ma anche delle attività di catechesi e soprattutto di solidarietà della Chiesa. In una nota diffusa a conclusione dell’incontro, i vescovi ribadiscono in un comunicato la loro “piena solidarietà con gli sforzi collettivi per combattere un’epidemia che rimane minacciosa e difficile da controllare” ma si dicono anche “profondamente consapevoli dell’impazienza dei fedeli di riunirsi per celebrare e nutrire la loro fede e condividerla”. Sentono l’urgenza anche “di essere più coinvolti con i più poveri”. L’assemblea plenaria è stata indetta a due giorni dall’incontro (virtuale) che i responsabili di culto hanno avuto con il presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron programmato proprio per discutere con la massima autorità dello Stato la possibilità e i tempi di riapertura dei luoghi di culto. Nel comunicato diffuso oggi pomeriggio, i vescovi cattolici di Francia affermano quanto sia “essenziale che la vita ecclesiale possa ritrovare il suo carattere pienamente comunitario con la stessa scadenza che si è data la vita scolastica ed economica del Paese, a partire dall’11 maggio 2020”. I vescovi ringraziano infine il personale medico ed infermieristico e tutti coloro che consentono alla nostra società di funzionare nonostante l’attuale crisi sanitaria. Assicurano la loro profonda vicinanza alle famiglie in lutto e a tutte le vittime della pandemia. Ringraziano i sacerdoti, le comunità cristiane e i movimenti per la loro perseveranza e creatività pastorale durante l’epidemia ed esprimono “la loro ferma determinazione a contribuire alla pace sociale e alla speranza di tutti in questo momento di grave crisi condivisa”.

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