Coronavirus Covid-19: Guide turistiche (Gti) a ministro Franceschini, “serve ripartire con un Sistema Turismo Italia”

Dal 24 febbraio il turismo è piegato, le guide a casa, la ripresa non è dato sapere quando sarà. Ma stare fermi, è controproducente, serve usare questo tempo per programmare un Sistema Turismo Italia capace di superare le frammentazioni legislative ancor oggi esistenti in virtù di principi di territorialità che dovrebbero essere superati. È l’appello che “Gti”, Guide turistiche italiane, per voce del presidente Simone Fiderigo Franci, e della vice Claudia Sonego, lanciano al Mibact guidato da Dario Franceschini. “Nell’attesa che l’emergenza finisca, dobbiamo dire chiaramente su quale idea vogliamo poggiare il meccanismo di ripresa e cogliere l’occasione di questo stallo generale per migliorare, crescere ed agire in una direzione nuova”, afferma la presidenza Gti per la quale è tempo di dimostrare che il turismo è il motore del Paese. “Da anni siamo in attesa di una legge di regolamentazione chiara ed uniforme su tutto il territorio nazionale – ricorda Gti – il turismo è un grande sistema, paragonabile all’industria, la cui catena è fatta di tante parti: chi produce le materie prime, chi le trasporta, chi le lavora, chi le distribuisce e via dicendo. Il turismo, allo stesso modo, consta di una filiera lunga ed assai articolata e non può essere concepito come un insieme di compartimenti chiusi e separati. Noi guide turistiche – spiegano Fiderigo Franci e Sonego – dobbiamo essere considerate una parte importante della filiera composta da frazioni di eguale peso, ognuna con le sue specificità e funzioni. Il sistema deve integrare le proprie componenti favorendo il dialogo ed il confronto per una crescita generale. Siamo l’interfaccia del turista che vuole conoscere il Paese nelle sue molte peculiarità”. “Come Gti siamo da sempre convinti che il Ministero che detiene le competenze del Turismo debba avere più poteri assumendo un ruolo chiave significativo oltre il freno imposto dalle autonomie regionali. La loro incidenza sui finanziamenti e sulla promozione del territorio – conclude Gti – dividono l’Italia e i suoi cittadini in aree di serie A e di serie B e in lavoratori di serie A e di serie B”.

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