Coronavirus Covid-19: America Latina, 9mila contagi e oltre 150 morti. Dagli episcopati continui appelli a non dimenticare i più deboli. Caritas mobilitate

Sono esattamente 9mila i casi di positività al coronavirus nell’area dell’America Latina e dei Caraibi, al termine della giornata di ieri, con un aumento di 1.400 rispetto alle 24 ore precedenti; il bilancio dei morti è di 152. Il Brasile si conferma il Paese più colpito (2.554 contagi e 59 decessi), seguito da Ecuador (1.211 e 29), Cile (1.142 e 3), Panama (558 e 8), Argentina (502 e 8), Messico (475 e 6), Colombia (470 e 4), Repubblica Dominicana (392 e 10). A questo proposito, il bilancio dell’intera zona delle Antille, una delle più colpite, è salito a circa 850 contagi e a 19 vittime.
In tale contesto si susseguono le prese di posizione degli episcopati, in due direzioni. Da una parte le indicazioni liturgiche per la Settimana Santa, che ricalcano le indicazioni date dal Vaticano. La celebrazione pubblica delle messe è sospesa praticamente in tutto il continente, con l’eccezione di alcune giurisdizioni ecclesiastiche nel nord del Brasile, prevalentemente in territorio amazzonico. Dall’altra parte, le Conferenze episcopali prendono posizione richiamando ad avere un’attenzione particolare per le categorie più fragili e per le tante situazioni di povertà e precarietà igienica e educativa esistenti nei loro Paesi. In questo senso si esprimono gli episcopati di Brasile e Colombia. A essi si aggiunge la Conferenza episcopale peruviana, che in una nota afferma di mettere “a disposizione la Caritas peruviana e le Caritas diocesane, per assistere le famiglie e i gruppi più vulnerabili che si trovano in stato di urgente necessità”. Anche la Caritas dell’Ecuador afferma di essere mobilitata “in difesa delle persone più vulnerabili tra quelle contagiate. La Conferenza episcopale del Paraguay ha avviato una campagna di solidarietà e rivolge un appello per rispondere all’emergenza sia sanitaria sia alimentare che coinvolge i settori più fragili della popolazione. Per questo chiede al Governo di “studiare e aumentare sussidi monetari urgenti per aiutare i settori più colpiti e l’utilizzazione di canali di distribuzione per gli alimenti”. Rispetto a tutto questo, la Caritas offre la sua collaborazione.

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