Coronavirus Covid-19: card. De Donatis, a Roma “aperte le chiese parrocchiali, ma evitando pericoli di contagio”

“Rimangono chiuse all’accesso del pubblico le chiese non parrocchiali e più in generale gli edifici di culto di qualunque genere; restano invece aperte le chiese parrocchiali e quelle che sono sedi di missioni con cura d’anime ed equiparate”. Lo dispone il vicario del Papa per la diocesi di Roma, il card. Angelo De Donatis, con un nuovo decreto con data di oggi sull’emergenza Coronavirus che precisa quello di ieri che disponeva, fino al 3 aprile, la chiusura per entrambe le chiese. Quel decreto “viene pertanto modificato, ponendo in capo ai sacerdoti e a tutti i fedeli la responsabilità ultima dell’ingresso nei luoghi di culto, in modo tale da non esporre ad alcun pericolo di contagio la popolazione e nel contempo evitare il segno dell’interdizione fisica dell’accesso al luogo di culto attraverso la chiusura del medesimo, la quale potrebbe creare disorientamento e maggior senso di insicurezza”. Nel testo si legge che “ogni provvedimento cautelare ecclesiale deve tener conto non soltanto del bene comune della società civile, ma anche di quel bene unico e prezioso che è la fede, soprattutto quella dei più piccoli”. Il cardinale esorta i fedeli ad “attenersi con matura coscienza e con senso di responsabilità alle direttive dei decreti della presidenza del Consiglio dei ministri di questi ultimi giorni, in particolare quelle del decreto ‘#Iorestoacasa'”. “I fedeli sono dispensati dall’obbligo di soddisfare al precetto festivo”, precisa il decreto che conferma la chiusura al pubblico degli oratori di comunità stabilmente costituite, “limitatamente alle medesime collettività che abitualmente ne usufruiscono in quanto in loco residenti e conviventi, con interdizione all’accesso dei fedeli che non sono membri stabili delle predette comunità”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Riepilogo