Coronavirus Covid-19: Natali (medico di base a Codogno) a InBlu Radio, “ci sono altri casi ma non ancora diagnosticati”

“Sarei un pochino critico nel dire che a Codogno non ci sono stati più casi” perché “secondo me ci sono altri casi che non sono stati ancora diagnosticati”. Lo ha detto il medico di base di Codogno, responsabile Fimmg (Federazione italiana medici medicina generale) della Provincia di Lodi, Marcello Natali, in un’intervista a InBlu Radio, il network delle radio cattoliche della Cei, sull’ emergenza coronavirus.
“I tamponi ci sono – ha aggiunto il medico di Codogno a InBlu Radio – ma il problema è come accedere all’esame stesso. Per noi non è facile richiedere direttamente di fare un tampone. È un problema di accesso alla diagnostica. Abbiamo ancora delle letture di tamponi molto lunghe. Ci sono pazienti che hanno fatto il tampone 10 giorni fa e arrivano a dirci ‘il tampone è positivo’. Senza pensare che ci sia malizia dietro, probabilmente il sistema ha qualche cosa per cui si impunta. Posso essere d’accordo sul fatto che la situazione stia migliorando, e ne sono convinto, ma questo non vuol dire che è tutto apposto, usciamo fuori a fare baldoria. Il rischio d’infezione c’è ancora”.
“Se con ‘nessun nuovo caso’ – ha sottolineato il medico di Codogno – si intende che le ambulanze non sono dovute uscire per urgenze e i pazienti portati in pronto soccorso dopo il tampone sono risultati negativi allora posso essere d’accordo. Però ci sono parecchi casi che come medici di famiglia stiamo gestendo a domicilio poiché non essendoci più un quadro di stress respiratorio non c’è bisogno di ospedalizzarli e in cui magari la radiografia è positiva per una polmonite ma non hanno ancora fatto il tampone”.
“Per i tamponi – ha sottolineato Natali a InBlu Radio – ci sono tempi molto lunghi. Se di un paziente ho il sospetto che abbia la polmonite, inizio a trattarlo, gli faccio fare la radiografia, gli trovo il quadro polmonitico e lo avviso che deve chiamare il numero verde regionale per attivare le procedure con l’ufficio d’igiene. A quel punto la procedura non sempre va oltre perché dovrebbero teoricamente uscire e fargli il tampone ma questo qualche volta non succede”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Chiesa