Coronavirus Covid-19: mons. Accolla (Messina), “aprirsi all’esperienza della preghiera, della carità e della conversione”

“In questo momento di prova mi rivolgo a voi tutti, pensando che il tempo presente ci interpella a vivere in maniera edificante i disagi del ‘dover cambiare stili di vita’, a vivere nella solidarietà ‘i disagi della precarietà’, a vivere con responsabilità, nella preghiera e nella carità, ‘la testimonianza del dono della fede’”. Lo scrive l’arcivescovo di Messina, mons. Giovanni Accolla, in un messaggio ai fedeli in questo tempo di emergenza sanitaria per il Coronavirus. Un’emergenza dinanzi alla quale il presule incoraggia a “uscire da ogni preoccupazione di difesa del proprio ‘stato sociale’, di difesa delle cosiddette ‘questioni di principio'”. Reputa piuttosto “urgente” “aprirsi all’esperienza della preghiera, della carità e della conversione ‘personale e comunitaria’”.
Riferendosi alla sospensione delle messe con la presenza dei fedeli, l’arcivescovo usa parole di incoraggiamento per i “credenti praticanti”: “Non si può nascondere il disagio dovuto alla sospensione ‘di tutte le cerimonie civili e religiose, ivi comprese quelle funebri”, però “questo ‘digiuno dalla celebrazione della messa in chiesa’ non ci scoraggia, ma ci stimola a riscoprire ancor di più l’autenticità dell’Eucarestia”. “Questo digiuno della celebrazione della messa in chiesa – aggiunge -, pur restando un disagio, diventa un’opportunità di purificazione, di redenzione e di partecipazione al mistero dell’amore di Dio”. Poi, l’esortazione di mons. Accolla a “far diventare le nostre famiglie ‘piccole Chiese domestiche’, a riscoprire la bellezza del pregare insieme in famiglia, a unirci dai nostri cenacoli di preghiera a Cristo sofferente nel corpo dei fratelli ammalati e dei congiunti di coloro che sono morti a causa dell’epidemia”.

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