Terremoto in Croazia: padre Rimac al Sir, “la nostra chiesa è inagibile”. “Una forte ondata di solidarietà”, “Chiesa cattolica è in prima linea”

Dopo il devastante terremoto in Croazia ci sono danni anche a Zagabria, dove molti edifici del centro sono chiusi e ancora non ci si è ripresi dal terremoto del 22 marzo di quest’anno. “Il nostro santuario mariano nel quartiere di Remete di Zagabria – spiega al Sir il padre carmelitano Srecko Rimac – è chiuso, la chiesa già aveva le impalcature dal terremoto precedente e ora ci sono altri danni ed è pericoloso entrare. Non possiamo celebrare la messa e quando le scosse finiranno gli esperti ci diranno che cosa fare”. Padre Rimac racconta inoltre che “le persone erano spaventatissime, tutti per strada, io andavo e benedicevo, tranquillizzavo, molti hanno continuato a tremare per ore dopo la scossa e stamattina di nuovo c’è stato un brusco risveglio”. Il sacerdote croato rileva che “in questa situazione difficile la Chiesa cattolica è molto attiva, in prima linea e gli aiuti arriveranno. È questione di logistica, è ancora troppo presto, si creerà l’organizzazione necessaria e la gente avrà il supporto diretto di cibo e rifugio e dopo, pian piano, saranno ricostruite anche le abitazioni”. “In tutta la Croazia – aggiunge – è in corso una grande ondata di solidarietà, stanno raccogliendo soldi, vestiti, alimenti in tutte le Caritas diocesane, anche dai croati all’estero, molti stanno dando del sangue”. Il padre carmelitano sottolinea anche il fatto “che diverse persone offrono case, appartamenti o alberghi anche lungo la costa per chi è rimasto senza casa”.

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