Papa Francesco: udienza, “nessuno può rientrare nel grembo della madre”. Guardare alla “tenerezza dei vecchi”

foto SIR/Marco Calvarese

“La vecchiaia è un tempo speciale per sciogliere il futuro dall’illusione tecnocratica di una sopravvivenza biologica e robotica, ma soprattutto perché apre alla tenerezza del grembo creatore e generatore di Dio”. Ne è convinto il Papa, che nella parte finale della catechesi dell’udienza di oggi, pronunciata in piazza San Pietro, ha spiegato che “la vecchiaia è la condizione, concessa a molti di noi, nella quale il miracolo di questa nascita dall’alto può essere assimilato intimamente e reso credibile per la comunità umana: non comunica nostalgia della nascita nel tempo, ma amore per la destinazione finale”. In questa prospettiva, per Francesco “la vecchiaia ha una bellezza unica: camminiamo verso l’Eterno”: “Nessuno può rientrare nel grembo della madre, e neppure nel suo sostituto tecnologico e consumistico. Questo non dà saggezza, non dà cammino fatto, è artificiale: sarebbe triste, seppure fosse possibile. Il vecchio invece cammina in avanti, verso la destinazione, verso il cielo di Dio, il vecchio cammina con la sua saggezza vissuta durante la vita”. “Io vorrei sottolineare questa parola: la tenerezza dei vecchi”, ha concluso il Papa a braccio: “Guardate un nonno, una nonna come guardano i nipoti, come carezzano i nipoti. Quella tenerezza, libera da ogni prova umana, che ha vinto ogni prova umana ed è capace di dare gratuitamente l’amore, la vicinanza amorosa gli uni per gli altri. Apre la porta a capire la tenerezza di Dio. Non dimentichiamo che lo stile di Dio è vicinanza, compassione e tenerezza. Dio è così, sa accarezzare, e la vecchiaia ci aiuta a camminare in questa dimensione della tenerezza”. “Quando pensiamo alla vecchiaia così, poi diciamo come mai questa cultura dello scarto decide di scartare i vecchi perché non sono utili”, il monito finale: “Lo Spirito ci conceda la riapertura di questa missione spirituale – e culturale – della vecchiaia, che ci riconcilia con la nascita dall’alto. I vecchi sono i messaggeri del futuro, della tenerezza, della saggezza di una vita vissuta. Andiamo avanti e guardiamo i vecchi!”.

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