Coronavirus Covid-19: card. Comastri, ricorda Giovanni Paolo II a 15 anni dalla morte. “Terminata l’epidemia, non possiamo continuare a vivere come prima”

“Quindici anni fa Giovanni Paolo II chiudeva gli occhi sulla scena di questo mondo e li apriva sulla scena incantevole del Paradiso”. Lo ha detto il card. Angelo Comastri, arciprete della basilica vaticana, guidando l’Angelus in diretta streaming dalla basilica di San Pietro. “Tutti ricordiamo quel momento”, ha proseguito il cardinale, ricordando che “dopo l’annuncio della sua morte per televisione un giornalista dichiarò: ‘Ora il mondo è diventato più povero’”. “Giovanni Paolo II – ha affermato Comastri – diceva ai giovani: ‘Non siate come le lumache, che lasciano dietro di sé soltanto una scia di bava’. Quante volte accade così per tante persone!”. “L’epidemia che stiamo vivendo – l’invito del cardinale – è un’occasione per chiedersi: cosa lascio dietro di me? Solo una scia di bava? Oppure semino bontà, semino onestà e, soprattutto, semino luce con la mia fede veramente vissuta? Terminata l’epidemia, non possiamo continuare a vivere come prima”. Meditando, durante il Rosario, i Misteri della Luce, Comastri ha sottolineato che a Cana, durante il banchetto di nozze, “Maria interviene con delicatezza, con umiltà e anche con forza, e ottiene il miracolo”. “Se il mondo vivesse il Vangelo delle Beatitudini sarebbe un’anticipazione del Paradiso”, il commento al terzo Mistero della Luce, che ci fa contemplare Gesù che inizia la sua predicazione sulle strade della Palestina e promulga le sue Beatitudini. Il quarto Mistero della Luce ci porta sul Tabor, dove Gesù fa vedere a Pietro, Giacomo e Giovanni “lo splendore della sua dignità”: “Speriamo un giorno di poter vedere anche noi questo spettacolo in Paradiso”, l’augurio del cardinale. Il quinto Mistero della Luce ci conduce nel Cenacolo. “Attorno a Gesù si respirava aria di tradimento”, ha fatto notare Comastri: “Eppure Gesù in quel momento tira fuori dal cuore i doni più belli. Ci dona il comandamento dell’amore, che ci distingue da tutti, e l’Eucaristia, in cui avviene la trasfusione dell’amore di Dio dentro ognuno di noi”. Infine, l’invocazione a San Michele Arcangelo: “Caccia all’inferno Satana e tutti gli spiriti maligni che si aggirano nel mondo a perdizione delle anime”.

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