Non primi della classe, ma santi nella vita. È l’immagine che emerge di Carlo Acutis e Piergiorgio Frassati dalle testimonianze dei loro insegnanti, raccolte in un approfondimento pubblicato sul portale dei gesuiti. Entrambi studenti in istituti della Compagnia – Acutis al Leone XIII di Milano e Frassati al Sociale di Torino – non furono “secchioni”, anzi spesso distratti e poco brillanti nello studio. A scuola, ricordano i docenti, avevano “altro da fare”: impegni legati al volontariato, alla preghiera, all’attenzione verso gli altri. I racconti mettono in luce la curiosità di Carlo, capace di porre decine di domande in classe, la serenità di Piergiorgio nell’affrontare anche bocciature e insufficienze, la loro capacità di aggregare compagni e amici, l’impegno nel coinvolgere i più deboli. “Ragazzi normali, ma attenti agli ultimi”, sintetizzano gli insegnanti. Dalle loro vite arrivano anche indicazioni per la scuola di oggi: ascoltare i giovani, valorizzarne l’unicità, proporre esperienze concrete di servizio e volontariato. Domenica 7 settembre, in piazza San Pietro, docenti e studenti saranno presenti alla canonizzazione di Acutis e Frassati, che da studenti “brillanti” hanno testimoniato l’arte della vita piena.