Diocesi: mons. Brugnotto (Vicenza) presiede sabato la preghiera “Giovani chiamati a vegliare”

Sabato 10 maggio alle 20.45 il vescovo di Vicenza, mons. Giuliano Brugnotto presiederà la preghiera “Giovani chiamati a vegliare” in occasione della Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni. E’ un appuntamento consolidato nel tempo quello che vede protagonisti giovani di diversa appartenenza e che si ritrovano insieme da tutta la diocesi per un momento forte di preghiera e testimonianza, fa sapere la diocesi informando che quest’anno i gruppi che sono stati invitati in modo particolare sono i giovani della tappa della Traditio del Cammino neocatecumenale, partenti Scout Agesci, quelli del cammino vocazionale Sichem e di Missio Giovani. Ci saranno circa 350 giovani che vivranno a luglio il Giubileo dei Giovani, i fidanzati che si stanno preparando al matrimonio ed i giovani della Professione Pubblica di Fede.
“Ritrovarsi con i giovani è sempre importante perché è un modo per conoscersi, incontrarsi, scambiarsi qualche idea… La preghiera di quest’anno è incentrata sui verbi credere-sperare-amare, che sono impegnativi ad ogni età, ma i giovani ci chiedono di essere credibili e di esserci”, ha detto mons. Brugnotto: “Come adulti dobbiamo vederli e renderli visibili, così come sono e non come immaginiamo che siano. Sono giovani capaci di sorprenderci continuamente, certo con tempi e modi diversi, ma in fondo, anche noi abbiamo avuto tempi e modalità diverse da quelle dei nostri genitori. Perché loro dovrebbero essere esattamente come vorremmo noi?”, si è chiesto il presule. Oltre ai gruppi dei giovani sono stati invitati anche i nuovi gruppi ministeriali, adulti che assumono un servizio di stretta collaborazione con i sacerdoti della propria unità pastorale. “E’ importante che ci sia una comunità formata da tante età e servizi attorno ai giovani che assumeranno un impegno pubblico, così abbiamo pensato che potessero esserci anche i nuovi gruppi ministeriali”, ha continuato mons. Brugnotto: “Diventa una reciproca testimonianza quella di vedere l’altro assumere pubblicamente un impegno di servizio per la Chiesa. In questa prospettiva si inserisce anche il rito di ammissione agli ordini sacri che verrà vissuto da Filippo Nassi, seminarista della nostra diocesi. Sarà per lui il primo impegno pubblico e quindi una tappa particolarmente significativa perché dichiara davanti a tutti il suo desiderio di verificare la vocazione a diventare prete”.

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