Violenza giovanile: Milano (Save the Children), “intervenire su più livelli con politiche educative e sociali integrate preventive e di contrasto”

“I casi drammatici riportati dalle cronache ci chiedono di intervenire con urgenza per affrontare situazioni di disagio, esclusione e violenza di giovani e adolescenti”. Lo dichiara Raffaela Milano, direttrice della Ricerca di Save the Children, commentando i diversi episodi di violenza che hanno coinvolto giovanissimi nelle ultime settimane.
“I fattori alla base della violenza giovanile sono diversi e anche le sue manifestazioni. Non può dunque esistere un’unica ‘ricetta’ per contrastarla – ha aggiunto -. Per questo è necessario intervenire su più livelli, in modo organico, con politiche educative e sociali integrate preventive e di contrasto. È fondamentale innanzitutto contrastare la ‘desertificazione educativa’, restituendo spazi pubblici ai ragazzi e alle ragazze, in particolare nelle aree più deprivate, dove vanno potenziati luoghi per l’incontro e la socialità, lo sviluppo di opportunità formative e di inserimento lavorativo. Promuovendo altre possibilità ed esperienze di crescita in questi luoghi è possibile prevenire l’emergere della violenza, offrendo alternative positive ai bisogni di ragazzi e ragazze. Allo stesso tempo, quando affrontiamo questi temi, facciamo attenzione a non etichettare un’intera generazione, composta per la stragrande maggioranza da ragazzi e ragazze responsabili e solidali”.
“Occorre inoltre sostenere il ruolo delle famiglie e delle scuole nell’ascoltare e accompagnare i ragazzi e le ragazze nella crescita, promuovendo un’educazione non violenta”, ha evidenziato Milano, sottolineando l’importanza di “ascoltare e coinvolgere i ragazzi e le ragazze, raccogliere le loro esperienze e il loro punto di vista per interpretare il fenomeno e definire gli interventi”.

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