Papa Francesco: udienza, “in un mondo dominato dall’apparire e dalla banalità recuperare la lezione della prudenza”

La prudenza “non è la virtù della persona timorosa, sempre titubante circa l’azione da intraprendere. No, questa è un’interpretazione sbagliata. Non è nemmeno solo la cautela. Accordare un primato alla prudenza significa che l’azione dell’uomo è nelle mani della sua intelligenza e libertà”. Lo spiega il Papa, nel testo preparato per la catechesi dell’udienza di oggi in piazza San Pietro e dedicato alla prudenza, una delle quattro virtù cardinali, insieme a giustizia, fortezza e temperanza. “La persona prudente è creativa”, l’identikit di Francesco: “Ragiona, valuta, cerca di comprendere la complessità del reale e non si lascia travolgere dalle emozioni, dalla pigrizia, dalle pressioni, dalle illusioni”. “In un mondo dominato dall’apparire, dai pensieri superficiali, dalla banalità sia del bene che del male, l’antica lezione della prudenza merita di essere recuperata”, l’appello del Papa: “San Tommaso, sulla scia di Aristotele, la chiamava ‘recta ratio agibilium’. È la capacità di governare le azioni per indirizzarle verso il bene; per questo motivo essa è soprannominata il ‘cocchiere delle virtù’”.

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