Diocesi: Savona-Noli, stamattina mons. Marino ha incontrato i giornalisti per presentare il Libro del Sinodo

(Foto: diocesi di Savona-Noli)

Questa mattina negli Appartamenti di Papa Pio VII, presso la curia vescovile, mons. Calogero Marino, vescovo di Savona-Noli, ha incontrato i giornalisti e gli operatori dei mezzi d’informazione. L’evento si è aperto con la recita del Salmo 121, detto “Canto delle ascensioni”, e la lettura di un brano del capitolo 5 del Vangelo di Luca. Successivamente il vescovo ha presentato e donato ai presenti il Libro del Sinodo “Chiesa di Savona, prendi il largo, confidando”, a pochissimi giorni dalla sua consegna ufficiale al santuario Nostra Signora di Misericordia durante le messe di chiusura del Sinodo stesso e per la festa patronale cittadina e diocesana.
“Il primo Sinodo fu quello del 1955 e molto diverso da quello appena concluso – ha detto mons. Marino –. In duemila anni di storia la Chiesa si è sempre riunita durante periodi di passaggio. Oggi viviamo un tempo di crisi, una parola, però, da leggere in chiave positiva, come momento favorevole. È un tempo caratterizzato da un cambiamento, ad esempio con l’avanzare della cultura digitale. Essendo cambiata la società postmoderna deve cambiare anche la Chiesa. Come afferma Papa Francesco citando il teologo francese Yves Marie-Joseph Congar, ‘Non serve un’altra Chiesa ma una Chiesa diversa’”.
Il presule ha assicurato: “Il nostro è stato il frutto di un grande e appassionato lavoro collettivo che ha prodotto un testo che esprime una concordia larga. Tre parole sono fondamentali: fraternità, fratellanza, misericordia. La Chiesa come fraternità eucaristica deve ‘uscire’ per attestare, nella fratellanza con tutti, che il nome di Dio è misericordia. La fraternità non è chiusa ma ospitale, in uscita, aperta”.
“Nel libro novità dogmatiche non ce ne sono, sono contenute invece significative aperture pastorali nel segno dell’inclusione – ha sottolineato il vescovo –. Ciò che maggiormente mi stava a cuore non era tanto il libro ma uno stile sinodale ed è stato davvero bello e prezioso aver lavorato e pensato insieme. Il libro è solo uno strumento di lavoro. La Chiesa del futuro dovrà configurarsi sempre più come sinodale perché Dio ci chiede di vivere relazioni più ‘orizzontali’, come, ad esempio, nella cultura del web. Sarebbe un fallimento se ci fermassimo al libro: da ottobre inizierò la mia seconda visita pastorale nelle parrocchie per portale la cultura del Sinodo”.
Il presule ha poi parlato nella necessità di ‘arrivare’ ai giovani: “Credo che non se facciano nulla di documenti e normative, hanno bisogno invece di speranze e sogni e la diffusione del libro sinodale serve a venire incontro anche a loro. Non è vero che i giovani non vivono una dimensione spirituale, semplicemente la percorrono lungo sentieri che la Chiesa non riesce ad incrociare. Il nostro scopo è incontrare il cammino delle donne e degli uomini di oggi, affinché la Chiesa non sia una retta parallela: tale incontro inizia da quello con Dio. La Chiesa non può scrivere le sue scelte sulla ‘pietra’ ma sulla ‘sabbia’, per poter essere modificabili ed essere al passo con il cambiare della cultura e del modo di vivere il proprio io”.

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