Paraguay: vescovi e religiosi, “Governo dà scarse risposte a situazioni di povertà e diseguaglianza, criminalità organizzata avanza con complicità delle autorità”

(Foto: Conferenza episcopale del Paraguay)

“Il Governo è chiamato a generare una maggiore promozione delle persone e dello sviluppo del Paese, senza ingiuste disuguaglianze e con una cura sostenibile e duratura della casa comune. Non è accettabile continuare a sostenere un’amministrazione pubblica che dà scarse risposte alle situazioni di povertà, che sono alla base delle disuguaglianze del nostro Paraguay”. Il duro richiamo arriva dalla Conferenza episcopale del Paraguay e dalla Conferenza dei religiosi e delle religiose del Paese (Conferpar), in una nota pubblicata al termine dell’assemblea plenaria dei vescovi, i quali offrono un quadro allarmante della realtà sociale e politica del Paese, denunciando, in primo luogo, “azioni arbitrarie contro l’esercizio illimitato dei diritti civili e politici, la libertà di espressione, il diritto di associazione e di mobilitazione e “la gestione clientelare dello Stato attraverso pratiche inaccettabili di nepotismo”; in secondo luogo, “la forte avanzata della criminalità organizzata nella nostra società negli ultimi anni, anche in politica e la sua ingerenza nelle istituzioni pubbliche”. Infatti, “le rotte del narcotraffico, del traffico di armi, del traffico di legname e persino del traffico di esseri umani condividono gli spazi alle frontiere con altri tipi di gruppi criminali, di solito con la complicità delle autorità”.
La nota, inoltre, afferma che “l’attuale sistema educativo nazionale deve subire una profonda revisione, rispondendo a una vera autonomia sia nell’istruzione pubblica sia nelle istituzioni cattoliche”, e denuncia che “l’attuale modello di sviluppo si basa sullo sfruttamento sconsiderato della natura e delle persone, con migrazioni forzate dalle campagne alle città o all’estero”, e che “la ricchezza esistente non viene ridistribuita a causa dell’evasione e del basso tasso di tassazione del Paese, non riuscendo così a fornire servizi pubblici di qualità per il benessere sociale di tutte le persone”. Vengono, poi, segnalate “diverse situazioni di grave aggressione alla Casa comune e il suo impatto sulla vita umana: deforestazione, inquinamento delle acque, gestione inadeguata di vari tipi di rifiuti, inquinamento atmosferico che, oltre a colpire la salute delle persone, distruggono i raccolti dei piccoli produttori”.
Scrivono vescovi e religiosi: “Invitiamo tutti coloro che compongono la nostra nazione a costruire una proposta per un Paese partecipativo e aperto, incentrato sul benessere delle persone, delle famiglie e delle comunità”. Infatti, “solo camminando insieme possiamo unire le forze e cambiare il corso fatale del nostro Paese”.

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