Cammino sinodale: diocesi di Orvieto-Todi, attenzione su “La missione come prossimità”

Un tema, due declinazioni. La diocesi di Orvieto-Todi ha scelto di concentrare la sua attenzione su “La missione come prossimità” e, per farlo, sta lavorando su due fronti: “Da una parte – spiega la referente, Michela Boccali – continuiamo l’ascolto dei consigli comunali e di altri ambienti di vita, avviando, se possibile, nuove forme di dialogo; dall’altra parte, abbiamo scelto di accogliere la proposta proveniente dalla 50ª Settimana sociale, ovvero creare piccoli gruppi di riflessione e discernimento sul tema della partecipazione, utilizzando la app e il materiale appositamente predisposto”. I referenti diocesani – aggiunge – hanno seguito un webinar e si sono iscritti alla newsletter della Settimana sociale, così da entrare meglio nello spirito dell’iniziativa”. “Con il vescovo e l’equipe diocesana abbiamo deciso di riprendere contatto con gli amministratori locali che avevano espresso apprezzamento per l’ascolto e avevano lamentato di essere stati lasciati soli nel momento dell’impegno per la comunità locale. Ci riferiamo soprattutto agli amministratori credenti, che si sono sentiti abbandonati, o, perlomeno, non accompagnati dalla comunità ecclesiale”, racconta Boccali sottolineando che la scelta è stata motivata dal fatto che “spesso nei piccoli paesi delle zone interne il Sindaco e la comunità ecclesiale sono le due uniche realtà che in qualche modo offrono risposte alle persone sole o in difficoltà; spesso in tali microrealtà il parroco non è costantemente presente, pertanto una sinergia sembra davvero auspicabile; inoltre, i sindaci e gli assessori possono diventare veri testimoni, figure significative per i ragazzi in formazione, visto che si fa tanta fatica ad intraprendere la formazione al bene comune”. E così, continua, la proposta “è stata fatta a sei sindaci di piccoli comuni del territorio diocesano, tutti disponibili al dialogo con la Chiesa. La metodologia è molto simile a quella della conversazione spirituale”, afferma Boccali evidenziando che “ci sembra positivo coinvolgere in modo personale gli amministratori in un percorso di riflessione e pensiamo a possibili sviluppi per una formazione reciproca che già auspichiamo da diverso tempo”. Altrettanto positivo, continua, “è lavorare insieme ad altre esperienze ecclesiali significative, nell’ottica del camminare insieme”.
“Gli ascolti dei consigli comunali e di altri ambienti ci confermano l’interesse per questo tipo di iniziative. Emergono un interesse e ‘una sete di dialogo’ per un confronto franco e sincero”, sintetizza la referente. “Il primo incontro con i 6 sindaci/assessori ci ha fatto capire che, indipendentemente dalla coalizione che è stata chiamata ad amministrare il territorio, nella vita pratica, i problemi e le possibili risposte possono essere affrontati insieme, perché – conclude – c’è un sentire comune che è dato anche dalla stessa realtà geografica e sociale nella quale si è chiamati ad operare”.
Insieme al tema della missione come prossimità, la diocesi è impegnata anche su quello della corresponsabilità: “La scelta di tali ambiti – rileva la referente – è stata diretta conseguenza dell’ascolto nel biennio precedente. Una delle richieste più pressanti è stata quella della autenticità, il bisogno di costruire relazioni autentiche, specialmente all’interno della chiesa; più in generale, è stata sottolineata la importanza di essere ascoltati e accolti, soprattutto, ma non solo, da parte dei giovani”.

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