Passionisti: Itri, oggi nella messa ricordato padre Domenico della Madre di Dio nel 60° della beatificazione

Nel 60° anniversario della beatificazione di padre Domenico della Madre di Dio (Barberi), i passionisti di Itri hanno ricordato oggi, nella celebrazione della messa mattutina delle ore 7,30, il religioso della Congregazione della Passione che molto ha dato alla causa dell’ecumenismo. La messa solenne è stata presieduta da padre Antonio Rungi, delegato arcivescovile per la vita consacrata della diocesi di Gaeta, che ha tenuto l’omelia, durante la quale ha presentato la figura del beato, evidenziandone “la spiritualità, la cultura e l’impegno ecumenico a livello europeo, dal quale tutti, vescovi, sacerdoti, religiosi e laici, dobbiamo prendere esempio per promuovere il dialogo e l’unità nell’unica Chiesa di Cristo. La sua persona è legata inscindibilmente al novello santo John Henry Newman, cardinale di santa romana chiesa, canonizzato da Papa Francesco il 13 ottobre 2019, convertito al cattolicesimo dall’anglicanesimo proprio dal beato Domenico della Madre di Dio, allora primo missionario passionista in terra d’Inghilterra”.
Il beato Domenico della Madre di Dio ad Itri è molto venerato, in quanto nella città e al santuario della Civita, dal vicino ritiro di San Sosio in Falvaterra (Fr), negli anni 1832-1840, veniva spesso a predicare esercizi spirituali a tenere predicazione e ad animare un’importante missione popolare, nel 1832, con grandi frutti spirituali; parimenti al santuario della Civita offriva il suo ministero sacerdotale come confessore e direttore spirituale soprattutto di sacerdoti.
Nato a Viterbo il 22 giugno 1792, Domenico Barberi a 22 anni entrò nella Congregazione passionista. Professò i consigli evangelici il 15 novembre 1815 a Paliano (Fr) e fu ordinato sacerdote il 1° marzo 1818 a Roma. Per le sue doti spirituali, umane e culturali fu eletto superiore provinciale della Provincia religiosa dell’Addolorata, che resse negli anni 1833-1836 e 1839-1841. Il 9 maggio 1840 partiva da San Sosio (Falvaterra) per le fondazioni in Belgio ed Inghilterra. Aprì a Ere in Belgio la prima casa passionista fuori dell’Italia; passò successivamente in Inghilterra dove nel 1842 inaugurò la casa religiosa di Aston Hall, presso Stone. Visse per il ritorno alla Chiesa cattolica dei “fratelli separati”, espressione coniata proprio da lui. Emise il voto eroico di rinunciare ad ogni consolazione spirituale e materiale e si offrì al Signore per la conversione dell’Inghilterra. Per la sua opera molti anglicani, anche illustri, tornarono alla Chiesa cattolica. Domenico accolse l’abiura del futuro cardinale e ora santo John Henry Newman. Newman ammirava nel beato Domenico un sacerdote semplice e attraente, dotto e santo e dichiara di essere “suo convertito e suo penitente”. Domenico morì a Reading, presso Londra il 27 agosto 1849. La sua tomba a Sutton, Saint Heklens, è divenuta meta di pellegrinaggi per il popolo inglese. Paolo VI lo dichiarò beato il 27 ottobre 1963 durante il Concilio Vaticano II proponendolo come esempio di impegno per l’ecumenismo e salutandolo come apostolo dell’unità.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Territori