Cultura: Cava di Candoglia, oggi pomeriggio lo spettacolo “Auf. Costruire cattedrali” per raccontare le storie di chi ha preso parte a costruzione duomo di Milano

Nell’ambito della collaborazione per la valorizzazione del territorio ossolano e delle sue risorse lapidee attivata tra Ecomuseo del Granito di Montorfano, Comune di Mergozzo e Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano, oggi, alle ore 17, presso la Cava madre a Candoglia (Comune di Mergozzo – Provincia del Verbano-Cusio-Ossola) verrà proposto il monologo teatrale di Carlo Pastori “Auf. Costruire cattedrali” (Uno spettacolo duomo)”, liberamente ispirato al libro “Costruire cattedrali. Il popolo del duomo di Milano” di Martina Saltamacchia.
La Cava di Candoglia è la sorgente del duomo di Milano. Da questo straordinario luogo, infatti, dal 1387, si estrae il marmo destinato alla Cattedrale, simbolo della città nel mondo. Un cantiere che non si ferma mai e che, in occasione della serata, si trasforma eccezionalmente in palcoscenico per far vivere volti, voci e storie di chi ha fatto il duomo.
In occasione dello spettacolo, i laboratori e la Cava di marmo di Candoglia saranno aperti al pubblico a partire dalle ore 15. Contestualmente verrà attivato il servizio navetta per il trasporto dei partecipanti in Cava in piccoli gruppi che, in attesa dell’inizio spettacolo, saranno condotti in visita guidata ai vari ambienti di lavoro dove nascono gli elementi marmorei scolpiti con cui viene restaurato il duomo di Milano.
“Lo spettacolo nasce – spiega una nota della Veneranda Fabbrica del Duomo – per raccontare la bellezza e la tenerezza delle storie di coloro che hanno preso parte all’immensa opera della costruzione della cattedrale di Milano, da Marta, la prostituta redenta che portava offerte al duomo ogni mattina, a Marco Carelli, il ricco fattosi povero per aver donato tutti i suoi beni alla Fabbrica del Duomo, a Caterina, la povera vecchietta che puliva pietre al cantiere, che donò al duomo la logora pelliccetta che possedeva come unico riparo dal freddo, ad Alessio, il capitano di origine albanese che volle ornare a sue spese uno degli altari, e di decine e decine di storie della povera gente che ha contribuito nei secoli all’edificazione della cattedrale”.
Nel corso dello spettacolo, in forma di monologo, “vengono raccontate le storie di queste vite, riferiti esempi quotidiani di generosità del popolo milanese, di moltissime donazioni, e di come tutti in città abbiano contribuito alla costruzione del duomo, lasciando che il duomo costruisse al tempo stesso la città”.

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