Perdono di Assisi: padre Fusarelli (ministro generale Ofm), “non è un bene a consumo privato, ma è per tutti”

“Il perdono non è un bene a consumo privato, ma è per tutti, perché cresca la comunità dei redenti, la Chiesa, e per diffondere tra tutti gli uomini e donne di buona volontà il buon profumo di Cristo, attraverso gesti concreti di riconciliazione e di pace, che tengano desta la speranza, in un tempo che la invoca in tanti modi”. Lo ha scritto padre Massimo Fusarelli, ministro generale dell’Ordine dei frati minori, presentando il programma per la solennità del Perdono di Assisi 2023.
“800 anni fa – ha sottolineato – san Francesco da Fontecolombo dava ai suoi frati la Regola definitiva per la loro vita, un’alleanza stabile, e a Greccio celebra il Natale per vedere con i suoi occhi i disagi e la povertà nei quali Gesù è voluto nascere; l’Eucaristia celebrata sopra il fieno, il bue e l’asino ci ricorda che sempre il Signore viene a noi, umile, in poca apparenza di pane, quello eucaristico. Quest’anno allora varchiamo la soglia della piccola cappella della Porziuncola, contenuta nella grande basilica di Santa Maria degli Angeli, con sentimenti particolari. In questo luogo san Francesco ha dato inizio alla sua vita evangelica con i primi compagni e con santa Chiara; qui ha sempre radunato i suoi fratelli anche due volte l’anno; qui ha voluto che la porta spalancata aprisse le braccia della Misericordia e del Perdono di Dio a tutti”.
“Questa ‘piccola porzione di mondo’ – ha proseguito il ministro generale – ci ricorda allora l’alleanza che Dio ha voluto stabilire per sempre con l’umanità in Cristo e ci invita ad aprirci a questo dono. Il perdono, infatti, non si può dare se prima non lo si riceve: Francesco ha proclamato quel giorno di agosto: ‘Fratelli, io vi voglio mandare tutti in Paradiso!’”. “È l’indulgenza della Porziuncola, il Perdono di Assisi”, ha commentato p. Fusarelli, aggiungendo che “l’Eucaristia nei segni poveri di poco pane e vino è per noi il sacramento della Pasqua del Signore crocifisso e risorto, sempre presente tra noi, vivo e datore di vita, quella senza fine. Il Perdono e l’Eucaristia ci spalancano la ‘Porta Santa sempre aperta’, perché accogliamo il dono della salvezza e lo testimoniamo attraverso la nostra vita, che qui può essere fatta nuova”.

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