Migrazioni: Uisg, al via network internazionale tra le religiose di tutto il mondo per sostenere le comunità vulnerabili

foto: UISG

Un network internazionale guidato da suore di tutto il mondo, con l’obiettivo di fare rete e trovare insieme risposte a sfide urgenti e complesse della nostra epoca: è stato questo, nelle parole di suor Patricia Murray, segretaria esecutiva dell’Unione internazionale delle superiore generali (Uisg), il senso del Sister-led dialogue on migration, che si è svolto il 3 luglio a Roma sul tema delle migrazioni. “I nostri Sister-led Dialogues ci permettono di portare al medesimo tavolo esperienze e competenze diverse e trasversali – ha spiegato suor Murray -, per sostenere le comunità vulnerabili nell’affrontare alcune delle sfide di sviluppo più urgenti del nostro tempo, come quelle legate ai fenomeni migratori. Sono appuntamenti molto importanti perché, attraverso il confronto di diversi vissuti e il ricco scambio di riflessioni, ci consentono di conoscere bisogni, istanze ed esperienze da tutto il mondo, così da modellare le conversazioni sullo sviluppo internazionale attorno ai bisogni delle comunità locali”. Il Sister-led dialogue on migration ha raccolto nella sede della Uisg suore da tutto il mondo, rappresentanti delle organizzazioni delle Nazioni Unite e del terzo settore, esperti accademici e comunicatori. L’incontro si inserisce all’interno dell’iniziativa Uisg Sisters advocating globally, realizzata in collaborazione con il Global solidarity fund. Tre i temi chiave: l’analisi delle cause profonde della migrazione in un’economia globale, il ruolo dell’assistenza umanitaria e dei diritti umani e quello dello sviluppo umano integrale e della coesione sociale nei Paesi di arrivo. La giornata si è conclusa con la visita al progetto d’accoglienza Chaire gynai (dal greco, “Benvenuta, donna”), nato da una richiesta di Papa Francesco e abbracciato dalla Fondazione Scalabriniana della Congregazione delle Suore Missionarie di San Carlo Borromeo, rivolto a donne rifugiate con bambini e a donne migranti che si trovano in situazione di vulnerabilità. Il progetto è coordinato da suor Janete Ferreira, membro del Consiglio d’amministrazione della Fondazione Scalabriniana e una delle suore impegnata al tavolo di confronto del Sister-led dialogue on migration.
Nell’ultimo decennio vi è stato un incremento delle migrazioni in tutte le aree del mondo, causato da squilibri socioeconomici, politici e climatici che portano inevitabilmente le persone a cercare altrove condizioni di vita migliori. Nel 2020, i migranti nel mondo erano circa 281 milioni, il che significa che il 3,6% della popolazione globale ha vissuto al di fuori del proprio Paese di nascita. Secondo l’Unchr alla fine dello scorso anno il numero di persone in fuga da guerre, violenze, persecuzioni e violazioni dei diritti umani è salito al livello record di 110 milioni, con un aumento senza precedenti di 19 milioni rispetto all’anno prima. E a pochi giorni dal decimo anniversario del viaggio di Papa Francesco a Lampedusa, la storica visita dell’8 luglio 2013 in memoria dei naufraghi del Mediterraneo, le cronache continuano a registrare decine di naufragi, la più tragica delle conseguenze a cui i flussi migratori possono portare. “A distanza di 10 anni da quel giorno – ricorda suor Carmen Elisa Bandeo, coordinatrice della Rete internazionale Migranti e Rifugiati della Uisg – , quella piccola isola continua a soccorrere e accogliere ogni giorno decine di persone, rappresentando un faro di speranza per chi è in fuga da atroci sofferenze e parte alla ricerca di un futuro migliore. È una questione che non può e non deve lasciare indifferenti e a cui vanno trovate risposte quanto più sostenibili e condivisibili”. Anche in quest’ottica, prosegue, “è nostro obiettivo creare una rete tra tutte le consacrate per favorire un ampio canale di comunicazione e di cammino comune, condividere esperienze e testimonianze e creare uno spazio di riflessione e comunità”. Nei prossimi mesi verrà presentato e pubblicato un policy brief, contenente una serie di raccomandazioni emerse nel corso dell’incontro, che verrà proposto alle suore di tutto il mondo come strumento di lavoro e diffuso ai partner come documento di riferimento.

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