Commissione Ue: via libera ad aiuti di Stato a imprese italiane in risposta alla crisi generata dalla guerra in Ucraina

La Commissione europea approva la reintroduzione di due schemi di aiuti di Stato italiani per le imprese nel contesto della guerra della Russia contro l’Ucraina. L’obiettivo è “sostenere le piccole e medie imprese (Pmi) e le entità con meno di 1.500 dipendenti (Midcaps) attive in tutti i settori”, con alcune eccezioni. Lo comunica in una nota l’Esecutivo Ue. L’Italia aveva comunicato alla Commissione l’intenzione di reintrodurre i due schemi, scaduti il 31 dicembre 2022, con una dotazione complessiva di 600 milioni di euro. Gli aiuti non supereranno i 2 milioni di euro per impresa. La Commissione ha approvato anche altri due schemi italiani da 535 milioni di euro per sostenere il costo del lavoro delle imprese, di tutte le dimensioni e settori, nel contesto della guerra. Si prevede “un esonero dal pagamento dei contributi previdenziali per i contratti di lavoro di giovani lavoratori (meno di 36 anni) e di donne, fino a un massimo di 8mila euro per contratto di assunzione”. Per poterne beneficiare, “i datori di lavoro privati devono aver assunto lavoratori nel periodo compreso tra il 1° luglio 2022 e il 31 dicembre 2023”. Gli aiuti non supereranno i 250mila euro per beneficiario attivo nella produzione primaria di prodotti agricoli, i 300mila euro per destinatario dei settori della pesca e dell’acquacoltura e i 2 milioni di euro per beneficiario di tutti gli altri settori. Gli schemi sono stati approvati nell’ambito del Quadro di riferimento temporaneo per gli aiuti di Stato in situazioni di crisi e transizione, adottato dalla Commissione Ue il 9 marzo 2023 per accelerare la transizione verde e ridurre la dipendenza dai combustibili. I piani saranno in vigore fino al 31 dicembre 2023.

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