Diocesi: Milano, “Discorso alla città”. Mons. Delpini, “darsi ragioni e condizioni per avere coraggio e praticare la fiducia”

(Foto chiesadimilano.it)

“La mediocrità e la viltà possono essere giustificate e raccomandate come una forma di prudenza, come una pratica di realismo, come un consiglio per il quieto vivere. La figura di don Abbondio nei ‘Promessi sposi’, nel dialogo imbarazzante con il cardinal Federigo, giustifica il proprio comportamento nell’esercizio del suo ministero di parroco e nella sua responsabilità pubblica: ‘Torno a dire, monsignore − rispose adunque − che avrò torto io… Il coraggio, uno non se lo può dare’”.
Alla vigilia della solennità di sant’Ambrogio, l’arcivescovo di Milano, mons. Mario Delpini, ha tenuto il tradizionale “Discorso alla città” nella basilica intitolata al patrono di Milano e della diocesi. “Il coraggio, uno se lo può dare», il titolo del discorso di quest’anno, che ribalta la celebre massima di don Abbondio, personaggio dei “Promessi Sposi”, nell’anno in cui si sono celebrati i 150 anni dalla morte di Alessandro Manzoni. La riflessione dell’arcivescovo – pronunciata durante la celebrazione dei vespri in onore del patrono – è stata rivolta, come da tradizione, in particolare ad amministratori pubblici, politici e responsabili del bene comune che vivono e operano nel territorio della diocesi di Milano.
“Noi celebriamo la festa di sant’Ambrogio, patrono della Chiesa ambrosiana, della città di Milano e della Regione Lombardia, e considerando la sua vita cerchiamo ispirazione per reagire alla mediocrità e alla rassegnazione”, ha detto Delpini. “Sentiamo la responsabilità di essere persone fiduciose nell’esercizio dei compiti che ci sono affidati e sentiamo il dovere di prenderci cura di quel bene comune che è la fiducia”. È poi tornato sulla figura del parroco del romanzo di Manzoni: “Mentre don Abbondio crede di essere saggio pensando che il coraggio, uno non se lo può dare, specie in un contesto difficile di prepotenze, ingiustizie impunite, inaffidabilità delle istituzioni, noi crediamo che sia saggio darsi ragioni e condizioni per avere coraggio e praticare la fiducia”.

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