Papa Francesco: ai teologi, fare teologia “dal basso” e “in ginocchio”. “La sinodalità è la via”

(Foto Vatican Media/SIR)

“Oggi siamo chiamati a dedicarci con ogni energia del cuore e della mente a una conversione missionaria della Chiesa”. Lo scrive il Papa, nel discorso consegnato ai membri della Commissione teologica internazionale, ricevuti oggi in udienza. Oggi “abbiamo necessità di un pensiero che sappia presentare in modo convincente un Dio che ama, che perdona, che salva, che libera, che promuove le persone e le convoca al servizio fraterno”, l’invito di Francesco: “Di tale necessità voi siete chiamati a farvi carico in modo qualificato, attraverso la proposta di una teologia evangelizzatrice, che promuova il dialogo con il mondo della cultura. Ed è essenziale che voi teologi lo facciate in sintonia con il Popolo di Dio, direi ‘dal basso’, ovvero con uno sguardo privilegiato per i poveri e i semplici, e al tempo stesso stando ‘in ginocchio’, perché la teologia nasce in ginocchio, nell’adorazione di Dio”. “Sta ai teologi diffondere bagliori nuovi e sorprendenti della luce eterna di Cristo nella casa della Chiesa e nel buio del mondo”, l’invito sulla scorta dei 1700 anni dal Concilio di Nicea, dove si è celebrato il Concilio ecumenico e nel quale “la Chiesa ha potuto esprimere la sua natura, la sua fede, la sua missione, per essere, come afferma l’ultimo Concilio, il segno e lo strumento dell’intima unione con Dio e dell’unità di tutto il genere umano”. “La sinodalità è la via, la via per tradurre in atteggiamenti di comunione e in processi di partecipazione la dinamica trinitaria con cui Dio, per mezzo di Cristo e nel soffio dello Spirito Santo, viene incontro all’umanità”, ribadisce il Papa: “Ai teologi è affidata la grande responsabilità di sprigionare la ricchezza di questa meravigliosa energia umanizzante”. “Siate testimonianza, nel vostro lavoro collegiale e nella condivisione delle vostre peculiarità ecclesiali e culturali, di una Chiesa che cammina secondo l’armonia dello Spirito, radicata nella Parola di Dio e nella Tradizione vivente, e che accompagna con amore e con discernimento i processi culturali e sociali dell’umanità nella transizione complessa che stiamo vivendo”, l’esortazione di Francesco: “Non accontentatevi di quanto già acquisito: tenete aperti il cuore e la mente al semper magis di Dio”.

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