Diocesi: Treviso, l’ultimo saluto al vescovo emerito Magnani. Il patriarca Moraglia, “aveva doti di saggezza, equilibrio, prudenza”

Mons. Paolo Magnani, nelle Chiese in cui ha esercitato ministeri differenti, “ha lasciato la bella testimonianza di una fede robusta, cresciuta inizialmente in ambito famigliare e poi rafforzata con la formazione in Seminario, gli studi teologici e l’esercizio del ministero”. “Fede e ragione in lui costituivano un binomio ben articolato”. Così il patriarca di Venezia e presidente della Conferenza episcopale del Triveneto, mons. Francesco Moraglia, nell’omelia del funerale del vescovo emerito di Treviso, celebrato questa mattina, in cattedrale. Il presule è morto domenica 5 novembre, a 96 anni, nella sua casa, nella parrocchia di Sant’Agnese. A concelebrare, oltre al vescovo di Treviso, mons. Michele Tomasi, altri 14 vescovi del Triveneto e delle diocesi di Pavia – di cui mons. Magnani era originario – e di Lodi – dove è stato vescovo prima di arrivare a Treviso -, ma anche di Piacenza, Arezzo e Mondovì.
Numerosi anche i Vescovi che hanno inviato la partecipazione al cordoglio, e ricordati dal vescovo Tomasi, nel suo saluto iniziale, nel quale ha trasmesso la partecipazione al lutto da parte di Papa Francesco e del presidente e del segretario della Cei, il card. Zuppi e mons. Baturi. Molto numerosi i sacerdoti diocesani – molti dei quali ordinati proprio dal vescovo Magnani – e una rappresentanza di sacerdoti dalla diocesi di Lodi. Presenti anche le autorità civili e militari. Diversi i sindaci e i rappresentanti dei Comuni della diocesi di Treviso presenti, tra i quali il primo cittadino di Treviso, e poi il Questore e il rappresentante del Prefetto di Treviso, il Commissario del Governo di Trieste, il presidente della Provincia di Treviso. Il presidente della Regione Zaia ha inviato un messaggio di partecipazione.
Mons. Moraglia, nell’omelia, ha voluto ricordare il vescovo Magnani commentando il brano del Vangelo delle Beatitudini, attraverso uno scritto dello stesso mons. Magnani. Il patriarca ha ricordato l’impegno per la formazione dei sacerdoti e per la formazione spirituale e culturale dei laici, la sensibilità per la liturgia, e la passione per l’arte del governo, l’attenzione nei confronti della storia, con una capacità di lettura sapienziale degli avvenimenti. “Sapeva muoversi con le doti necessarie che si esprimono in termini di saggezza, equilibrio, prudenza”, e possedeva “la dote di conoscere bene le persone”, ricco di una sensibilità d’animo che non esibiva in pubblico.
Al termine, la tumulazione nella cripta della cattedrale, alla presenza dei vescovi, dei canonici, dei familiari di mons. Magnani e di don Bernardo Marconato, segretario del vescovo Magnani, che mons. Moraglia e mons. Tomasi hanno ringraziato per la dedizione e la cura nei suoi confronti in questi anni.

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