Diocesi: Padova, disavanzo di oltre 600mila euro. Il vescovo Cipolla, “il Vangelo ci chiede essenzialità e leggerezza e, quindi, scelte”

Il rendiconto gestionale 2022 della diocesi di Padova si chiude con un disavanzo pari a 626.394 euro, dovuto a un totale di proventi pari a 9.279.142 euro, a fronte di 9.895.537 euro di costi.
Importante il disavanzo 2022 dell’ente Seminario che registra una perdita di esercizio di 1.292.025 euro, mentre l’attività dell’Istituto diocesano sostentamento clero ha un utile di esercizio di 812.625 euro, che va destinato al sostentamento dei sacerdoti e alle manutenzioni del patrimonio immobiliare. Per quanto riguarda le assegnazioni Cei dell’8xmille, nel 2022 sono stati destinati 1.634.755 euro a interventi caritativi (di cui 559.755 euro per il capitolo carità e missione e 1.075.000 in carità diretta); 1.717.885 euro a esigenze di pastorale; 711.993 euro al restauro di beni culturali, per un totale di 4.064.633 euro.
Di due tensioni che investono la Chiesa parla il vescovo, mons. Claudio Cipolla, nel suo intervento: una che proviene dalla storia, che porta con sé anche molte opere; l’altra spirituale ed evangelica, mai appagata perché tesa verso “la grande Speranza”. “Noi abbiamo la responsabilità della storia – scrive mons. Cipolla – da cui non possiamo fuggire. Il nostro bilancio consolidato ci racconta di tante iniziative e opere in cui siamo ancora coinvolti. Le abbiamo generate in forza della nostra fede e siamo consapevoli di aver contribuito al progresso umano e sociale del territorio di cui siamo parte. Ma è altrettanto vero che tutto questo ora chiede una valutazione. Il Vangelo ci chiede essenzialità e leggerezza. E quindi scelte. Questa è la nostra scomoda ricerca e la nostra onesta fatica, che in questi anni stiamo compiendo anche nel percorso del Sinodo diocesano”.

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