Cure palliative: inaugurato a Chieri il “Cottolengo Hospice”. Mons. Repole, “segno di una società più buona e più giusta”

(foto Cottolengo)

L’Hospice, inaugurato ieri a Chieri, “è una casa confortevole e bella per persone che hanno bisogno di cure palliative: è il segno di una comunità che vede il bisogno di salvezza. So che sta nascendo una rete di volontari che sarà a servizio di questa casa: è il segno di una società più buona e più giusta che vede il bisogno di salvezza, che potrebbe invece essere occultato, e comincia a prendersi cura dei propri fratelli. Il mio auspicio è che, vedendo questa realtà, si sia ricondotti a vedere Cristo, l’Unico che salva”. Sono queste le parole di mons. Roberto Repole, arcivescovo di Torino, all’inaugurazione del “Cottolengo Hospice” a Chieri (To), in via Cesare Balbo 16. Il centro dispone di 21 posti letto, in camere singole, per pazienti bisognosi di cure palliative e della terapia del dolore, soprattutto nella fase terminale della vita. Sarà accreditata e convenzionata con il Servizio sanitario nazionale, quindi con assistenza completa e gratuita, ed i servizi assistenziali a disposizione saranno sia di tipo residenziale, con la possibilità di ricovero nella struttura, sia di tipo ambulatoriale per interventi in Day Care. Prima del taglio del nastro, mons. Repole ha presieduto messa nel duomo di Chieri assieme all’arcivescovo emerito di Torino, mons. Cesare Nosiglia, al padre generale della Piccola casa, don Carmine Arice, al parroco del duomo di Chieri, don Marco Di Matteo, ed altri sacerdoti diocesani e cottolenghini, alla presenza di autorità religiose, civili e militari. “Nel dibattito sull’eutanasia, la Piccola casa ha deciso di percorrere un’altra strada: più che preoccuparci come eventualmente aiutare la gente a morire, intendiamo occuparci soprattutto di aiutare le persone a vivere dignitosamente ogni giorno della propria vita, anche quando si manifesta più fragile come nella fase terminale, memori del fatto che il Santo Cottolengo aveva riservato a sé l’accompagnamento dei morenti nella Piccola casa”, ha affermato padre Arice durante la tavola rotonda legata all’inaugurazione, nella quale ha sottolineato l’importanza di una società che non lasci indietro nessuno, con una politica capace di avere successo con i più fragili e i più deboli.

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