Panama: al via la seconda fase del Dialogo nazionale. Chiesa da facilitatrice a osservatrice

(Foto: arcidiocesi di Panama)

Inizia la seconda fase del Dialogo tra il Governo e i movimenti sociali raggruppati nell’alleanza Pueblo unido por la vida, nell’Alianza nacional del pueblo organizado (Anadepo) e nel Bastion de lucha del Oriente Chiricano (regione di Ngäbe Buglé e contadini). A darne notizia è l’arcidiocesi di Panama, attraverso un comunicato, nel quale si riferisce che “è stato raggiunto un consenso sull’ottavo tema dell’agenda concordata, e ciò segna la chiusura della prima fase del dialogo per Panama”. Di conseguenza, “si dà il via a una seconda fase: secondo quanto proposto, i primi incontri si terranno il 7 e 8 ottobre, alle 10 del mattino, presso l’Università Tecnologica di Panama”.
Ricordiamo che la Chiesa panamense ha accettato, dopo le proteste sociali dei mesi scorsi, il ruolo di facilitatrice al tavolo di questo negoziato nazionale, su richiesta del Governo e delle altre parti in causa. Dopo aver esercitato tale ruolo nella prima parte dei negoziati, si è convenuto che la convocazione per il primo incontro della nuova fase sarà fatta dalla Chiesa cattolica, che subito dopo passerà la mano come facilitatrice, ma resterà a a far parte, come osservatrice, del processo di dialogo.
Nella seconda fase, oltre a cercare di risolvere i dissensi rimasti in sospeso nella prima fase, si parlerà di sicurezza alimentare e sovranità; popoli indigeni, diritti umani e ambiente; infrastrutture pubbliche; educazione, gioventù e sviluppo sociale; lavori usuranti; sanità e sicurezza sociale; trasporti e logistica. “La discussione di questi temi si terrà per due giorni consecutivi alla settimana, per otto ore di lavoro al giorno”, fa sapere la nota.

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