Festival della Missione: don Pizzoli (Missio), “occasione per creare una nuova mentalità fondata sulla fraternità universale”

Milano: l'intervento di don Pizzoli alla conferenza stampa di presentazione del festival (Foto SIR)

(Milano) “Più volte mi è stato chiesto qual è il motivo che ha spinto ad organizzare un Festival della Missione: uno sforzo organizzativo ed economico così grande, vale la pena? Sono fortemente convinto che vale proprio la pena! La scelta di vita dei missionari li porta a lasciare la propria terra, i propri legami familiari ed affettivi, le proprie abitudini e sicurezze, per varcare confini, attraversare mari, affrontare nuovi ambienti di vita, imparare lingue diverse, assumere nuove abitudini e stili di vita, confrontarsi con culture molto lontane dalla propria, apprezzarne le caratteristiche e i valori nascosti, innamorarsi di mondi e di popoli nei quali si inseriscono profondamente… È per tutti questi motivi che l’esperienza di vita dei missionari è molto ricca e significativa! Ma è anche poco conosciuta al di fuori dei soliti ambienti ecclesiastici”. Don Giuseppe Pizzoli, direttore dell’Ufficio nazionale per la Cooperazione missionaria tra le Chiese e della Fondazione Missio (Pom Italia) interviene alla presentazione del Festival della Missione che si terrà a Milano dal 29 settembre al 2 ottobre.
Il Festival “permette di portare questa ricchezza ‘in piazza’, alla portata di tutti”, afferma don Pizzoli. “Incontrare i missionari e ascoltare i loro racconti aiuta ad allargare gli orizzonti, ad assaporare mondi per lo più sconosciuti o superficialmente etichettati secondo stereotipi ingannosi; aiuta a riflettere anche sul senso della nostra vita, della nostra cultura, delle nostre tradizioni; aiuta soprattutto a creare una nuova mentalità fondata sulla fraternità universale. È questo il mio auspicio per tutti coloro che vivranno il nostro Festival”.

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