Paolo Grossi: card. Betori (Firenze), “illustre studioso, insigne e amato maestro, retto servitore della cosa pubblica”

“Illustre studioso, insigne e amato maestro, retto servitore della cosa pubblica, uomo sensibile e pronto all’incontro”. Così l’arcivescovo di Firenze, il card. Giuseppe Betori, nell’omelia dei funerali dell’ex presidente della Corte costituzionale, Paolo Grossi, che “ha anche alimentato questi e i tanti altri profili della sua straordinaria personalità con una fortissima fede cristiana, mai ostentata, ma profonda e convinta”. “Vedere le cose con la profondità dell’eterno, giudicare le fuggevoli cronache del tempo con lo spessore del ‘per sempre’: è questo lo sguardo del cristiano, lo sguardo che gli permette di comprendere cose che l’uomo non riesce da solo a cogliere, legato com’è alla vischiosità del mondo terreno e all’opacità del tempo transeunte – ha osservato il cardinale -. Questo sguardo profondo della fede ha permesso al prof. Grossi di imprimere alle sue ricerche uno spessore oltre la parcellizzazione dei saperi, per porre le conoscenze in una cornice capace di farne percepire un significato pieno. Sta qui la differenza tra un intellettuale e un saggio, tra un docente e un maestro, tra un funzionario dello Stato e un servitore del bene comune, testimone di verità e di veracità in grado di offrirci chiarezza e indicarci cammini sicuri”.
Nell’omelia, il card. Betori ha poi sottolineato che “pensarci per l’eternità è lo specifico cristiano, capace di farsi cultura e di offrire anche al progetto di un popolo un quadro di riferimenti ultimi, fondamento di una convivenza nella giustizia e nella pace, vale a dire il contributo che il pensiero giuridico elaborato nel mondo cattolico, da La Pira a Moro a Dossetti e a tanti altri, ha donato alla nostra Costituzione e che cattolici come Paolo Grossi hanno continuato ad interpretare in coerenza”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Territori