Papa in Canada: Chiesa del Sacro Cuore, “Chiesa sia casa accogliente per tutti”

(Foto Vatican Media/SIR)

“La Chiesa, Corpo di Cristo, sia corpo vivente di riconciliazione”. È l’auspicio del Papa, espresso ieri incontrando le popolazioni indigene e i membri della comunità parrocchiale della Chiesa del Sacro Cuore ad Edmonton. “La stessa parola riconciliazione è praticamente sinonimo di Chiesa”, ha ricordato Francesco: “Il termine, infatti, significa ‘fare di nuovo un concilio’. La Chiesa è la casa dove conciliarsi nuovamente, dove riunirsi per ripartire e crescere insieme. È il luogo dove si smette di pensarsi come individui per riconoscersi fratelli guardandosi negli occhi, accogliendo le storie e la cultura dell’altro, lasciando che la mistica dell’insieme, tanto gradita allo Spirito Santo, favorisca la guarigione della memoria ferita”. “Questa è la via”, ha spiegato il Papa: “non decidere per gli altri, non incasellare tutti all’interno di schemi prestabiliti, ma mettersi davanti al Crocifisso e davanti al fratello per imparare a camminare insieme. Questa è la Chiesa e questo sia: il luogo dove la realtà è sempre superiore all’idea. Questa è la Chiesa e questo sia: non un insieme di idee e precetti da inculcare alla gente, ma una casa accogliente per tutti! Questo è la Chiesa e questo sia: un tempio con le porte sempre aperte dove tutti noi, templi vivi dello Spirito, ci incontriamo, ci serviamo e ci riconciliamo”.

“I gesti e le visite possono essere importanti, ma la maggior parte delle parole e delle attività di riconciliazione avvengono a livello locale, in comunità come questa, dove le persone e le famiglie camminano fianco a fianco, giorno dopo giorno”, l’omaggio di Francesco: “Pregare insieme, aiutare insieme, condividere storie di vita, gioie e lotte comuni apre la porta all’opera riconciliatrice di Dio. Dio è Dio della vicinanza, in Gesù ci insegna la lingua della compassione e della tenerezza. Questo si deve cogliere ogni volta che veniamo in chiesa, dove egli è presente nel tabernacolo, parola che significa proprio tenda. Dio dunque pianta la sua tenda tra di noi, ci accompagna nei nostri deserti: non abita in palazzi celesti, ma nella nostra Chiesa, che desidera sia casa di riconciliazione. Gesù, crocifisso risorto, che abiti in questo tuo popolo, che desideri risplendere attraverso le nostre comunità e le nostre culture, prendici per mano e, anche nei deserti della storia, guida i nostri passi sulla via della riconciliazione”.

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