Cinema: svelata “Venezia79”. Cinque gli italiani in gara: Amelio, Guadagnino, Crialese, Nicchiarelli e Pallaoro

Cinque gli autori italiani in Concorso alla 79ª Mostra del Cinema della Biennale di Venezia (31 agosto-10 settembre 2022), nell’anno in cui ricorre il 90° anniversario della sua fondazione: Gianni Amelio con “Il signore delle formiche” con Luigi Lo Cascio ed Elio Germano; Emanuele Crialese – che mancava dal 2011, da “Terraferma” – con “L’immensità”, interpretato da Penélope Cruz e Vincenzo Amato; Susanna Nicchiarelli che presenta “Chiara”, con Margherita Mazzucco (Lenù nella serie “L’amica geniale”), ritratto della Santa di Assisi; Luca Guadagnino con “Bones and All”, con il quale torna a lavorare Timothée Chalamet; infine, “Monica” di Andrea Pallaoro. A presentare il cartellone della Mostra questa mattina, 26 luglio, sono stati il presidente Roberto Cicutto e il direttore artistico Alberto Barbera. Il Concorso verrà aperto dallo statunitense “White Noise”, scritto e diretto da Noah Baumbach (già al lido con “Marriage Story” nel 2019), con Adam Driver e Greta Gerwig. Il film è targato Netflix.
Gli altri autori internazionali in gara: Alejandro G. Iñarritu con “Bardo, falsa crónica de unas cuantas verdades”, progetto su cui lavora da 5 anni; il già Leone d’oro Darren Aronofsky svela “The Whale” con Brendan Fraser; Martin McDonagh, autore di “Tre manifesti a Ebbing, Missouri”, arriva al Lido con “The Banshees of Inisherin”. È molto atteso “Blonde” di Andrew Dominik (Netflix), biopic su Marilyn Monroe con Ana de Armas; c’è poi Todd Field con “TÁR” con protagonista assoluta Cate Blanchett; e Florian Zeller, autore noto per “The Father”, che è in competizione con “The Son” con Hugh Jackman e Laura Dern.
Sempre in Concorso figurano: “No Bears” del regista Jafar Panahi, attualmente incarcerato in Iran; “Saint Omer” di Alice Diop (opera prima); “Love Life” di Kôji Fukada; “Athena” di Romain Gavras, figlio del regista Costa-Gavras; “The Eternal Daughter” di Joanna Hogg con Tilda Swinton; “Beyond the Wall” di Vahid Jalilvand; “Argentina, 1985” di Santiago Mitre con Ricardo Darín; “All the Beauty and the Bloodshed” di Laura Poitras (unico doc in gara, ritratto della fotografa Nan Goldin); “Un couple” di Frederick Wiseman, per la prima volta con un’opera di finzione; “Les miens” di Roschdy Zem; “Les enfants des autres” di Rebecca Zlotowski.

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