Incendi: Coldiretti, spinti da seconda estate più bollente in Ue. Dal 1° gennaio in fiamme 346mila ettari di boschi

Le fiamme stanno attraversando l’Europa in una estate che si classifica fino ad ora dal punto di vista climatologico come la seconda più calda mai registrata in Europa con una temperatura che a giugno è stata superiore di 1,6 gradi alla media per effetto dei valori estremi fatti registrare in Spagna, Francia e Italia. È quanto emerge dall’analisi della Coldiretti sul bollettino climatico del programma europeo Copernicus in merito al record di incendi fatto registrare nell’Ue dove dal primo gennaio al 16 luglio negli Stati membri sono andati in fiamme complessivamente 346mila ettari di boschi, una superficie più grande dell’intera Valle d’Aosta. Caldo e siccità insieme alla mano dell’uomo spingono gli incendi anche in Italia dove nel 2022 sono cresciuti del +153% rispetto alla media storica con danni incalcolabili su ambiente, produzioni agricole e biodiversità, secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Effis. Nelle campagne e nei boschi le alte temperature e l’assenza di precipitazioni hanno inaridito i terreni – sottolinea Coldiretti – con aree sempre più esposte al divampare delle fiamme. In Italia – spiega Coldiretti – dall’inizio dell’anno si è già verificato più di ¼ di tutti gli incendi scoppiati nell’intero 2021 quando il Paese venne devastato da ben 659 tempeste di fuoco di dimensioni significative secondo i dati Effis. Ogni rogo – conclude la Coldiretti – costa agli italiani oltre diecimila euro all’ettaro fra spese immediate per lo spegnimento e la bonifica e quelle a lungo termine sulla ricostituzione dei sistemi ambientali ed economici in un arco di tempo che raggiunge i 15 anni.

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