Argentina: Osservatorio Odsa-Uca, povertà e indigenza ancora superiori ai livelli pre-Covid. “Sottosviluppo strutturale”

I livelli di povertà e indigenza in Argentina, pur in lieve calo rispetto al 2020, caratterizzato dal durissimo lockdown a causa della pandemia, sono ancora superiori rispetto al periodo pre-Covid. E i provvedimenti di contrasto messi in atto dalle istituzioni sono insufficienti per invertire la rotta rispetto a un problema strutturale, che “si trascina da quattro decenni”. Lo afferma l’Osservatorio del debito sociale dell’Università Cattolica Argentina (Odsa-Uca), nel rapporto, reso noto ieri, intitolato “Disuguaglianze strutturali, povertà di reddito e deprivazione non monetaria dal punto di vista dei diritti. Uno scenario di crisi e incertezza pre-post Covid-19”. Ulteriori elementi, sullo stesso tema, sono giunti dal convegno “Povertà e disuguaglianze nella nostra Argentina: come accorciare le distanze”, titolo dello studio, già reso noto nei mesi scorsi, presentato dall’Osservatorio e da Caritas Argentina alla Fiera del libro di Buenos Aires.
Nello scenario di disuguaglianze strutturali di lunga data, secondo l’Osservatorio, le evidenze presentate dal più recente rapporto confermano che “nell’ambito dell’emergenza sanitaria causata dal Covid-19, le capacità monetarie delle famiglie hanno subito un deterioramento brusco e pronunciato, con effetti regressivi sulla povertà e sull’indigenza. Attualmente, nel contesto delle incertezze verso il post-pandemia, assistiamo a una riduzione della quota di famiglie e popolazione in condizioni, sia indigenza che povertà di reddito, rispetto al 2020”. Ma si tratta, chiarisce lo studio, di un calo di pochi decimi di punto.
Tra luglio e ottobre 2021, si stima che il 6,6% delle famiglie e il 9% delle persone in Argentina siano indigenti, contro rispettivamente il 7,3% e il 9,9% del 2020. Nel 2019, quando già c’era stata una brusca impennata, era indigente il 6,2% delle famiglie e l’8,4% delle persone. Addirittura per la fascia di popolazione definita “bassa-marginale”, il tasso di indigenza è cresciuto tra il 2020 e il 2021 dal 21,9 al 23,2%. Una percentuale più che doppia rispetto, per esempio al 2011, dieci anni prima.
Per quanto riguarda l’andamento del tasso di povertà, si osserva che nel 2021, il 33,9% delle famiglie e il 43,8% delle persone è stato al di sotto della soglia di povertà. Anche in questo caso, si tratta di percentuali leggermente inferiori al 2020 e superiori al 2019. In proporzione, il recupero è leggermente più accentuato nella zona metropolitana di Buenos Aires, anche se a livello assoluto nella periferia della capitale il tasso di povertà resta superiore al 50%, mentre i dati peggiorano nelle altre zone urbane del Paese.
Nel corso dell’incontro di lunedì, il direttore dell’Odsa-Uca, Agustín Salvia, ha spiegato che il futuro prossimo dell’attuale ripresa socioeconomica è incerto. Il Paese affronta da tempo un problema di “sottosviluppo strutturale” che si manifesta nella povertà cronica, nell’informalità del lavoro, nell’insicurezza alimentare, nell’emarginazione sociale, nella crisi ambientale e nell’instabilità economica. Sono tutti problemi il cui superamento è del tutto fattibile dal punto di vista socioeconomico-produttivo, ma non dal punto di vista politico-istituzionale. Il problema principale è stato e continua ad essere “l’assenza di una leadership politica al culmine di questa frattura sociale”.

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