Parlamento Ue: Colombia, padre Francisco de Roux (gesuita) racconta violenze e narcotraffico nel Paese sudamericano

(Strasburgo) “La guerra è sempre un male, che comincia per l’avidità di un politico o per una questione sociale. Ma è sempre possibile sedersi al tavolo negoziale prima che scoppi, perché se comincia, non si sa mai quando finisce”. Lo ha affermato padre Francisco de Roux, presidente della Commissione per la verità della Colombia, intervenendo in un seminario al Parlamento europeo. La Commissione è stata creata in relazione all’accordo di pace del 2016 alla fine della guerra civile per fare luce sulle violazioni dei diritti umani e garantire alle vittime impunità zero nei confronti dei perpetratori. Padre de Roux ha raccontato il lavoro portato avanti dalla Commissione, con l’ascolto di oltre tremila persone, ascolto che ha rappresentato “un lavoro culturale di riconoscimento del dolore”. Le vittime volevano “raccontare le proprie storie” fatte di rapimenti, omicidi, violenze, abusi di ogni genere, “con i corpi delle donne usati come campi di battaglia per umiliarle”; ma volevano anche “spiegazioni sul perché queste cose fossero successe”. Dopo quattro anni di lavoro, il Rapporto è stato consegnato al presidente Gustavo Pedro che lo ha accolto nelle sue conclusioni e ha deciso di implementarle, ha ancora raccontato il gesuita, con iniziative sul piano sociale, culturale, della sicurezza che rendono oggi la Colombia un esempio della possibilità di riconciliazione. Una delle vulnerabilità del Paese, tuttavia, resta il narcotraffico, “nodo sostanziale per risolvere la questione della pace”, ha detto padre de Roux, considerando che il 75% della coca mondiale è di origine colombiana. Servirà una radicale riforma agraria, per dare ai contadini la possibilità di coltivare altro, ma anche uno sforzo della comunità internazionale.

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