Ucraina: Scaglione, “fin dall’inizio la posizione del Papa è la più lucida”. “Sua mediazione potrebbe essere ostacolata dalle Chiese ortodosse”

“La posizione di Papa Francesco è stata fin dall’inizio di questa crisi la più lucida di tutte. D’altra parte già da alcuni anni parla di una terza guerra mondiale a pezzi; aveva visto molto lungo. E, da tempo, è il leader più lucido sulla scena internazionale”. Così Fulvio Scaglione, per anni corrispondente da Mosca, commenta gli ultimi sviluppi della guerra in Ucraina.
In un’intervista pubblicata ieri da “La Stampa”, il Papa ha ribadito che “la Santa Sede è disponibile a fare tutto il possibile per mediare e porre fine al conflitto in Ucraina” nella convinzione che “la pace è possibile. Però bisogna che tutti si impegnino per smilitarizzare i cuori, a cominciare dal proprio, e poi disinnescare, disarmare la violenza. Dobbiamo essere tutti pacifisti. Volere la pace, non solo una tregua che magari serva solo per riarmarsi. La pace vera, che è frutto del dialogo”.
Scaglione rileva però che “il problema per Papa Francesco nell’intervenire sulla guerra russo-ucraina è che in questa crisi hanno giocato e giocano un ruolo pesante le Chiese ortodosse”. “La Chiesa ortodossa russa – ricorda – ha appoggiato in toto le politiche di Putin e dai suoi ambienti è arrivata la base filosofica che poi Putin ha cercato di tradurre in una teoria politica”; mentre “in Ucraina è nata nel 2018 una Chiesa ortodossa ucraina, nazionale e nazionalista, per iniziativa del presidente Porošenko, quindi è già nata come politica”. “Temo che – conclude Scaglione – sia molto ostacolata dal peso che le Chiese ortodosse hanno nell’esplosione e nello svolgimento della crisi”.

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