Terremoto Haiti: Save the children, “i bambini hanno disperato bisogno di cibo, acqua e riparo”

Dopo il devastante terremoto che ha colpito Haiti, i bambini che vivono per le strade di Les Cayes, nell’area ovest dell’isola, “hanno un disperato bisogno di cibo, acqua e riparo nonostante gli sforzi di aiuto nelle zone meno accessibili”. Questo l’allarme odierno di Save the children. Secondo le stime, prima del terremoto più di 1,1 milioni di persone ad Haiti era sull’orlo della carestia, tra cui centinaia di migliaia di bambini. Nella zona di Les Cayes, circa 160.000 persone già soffrivano la fame ogni giorno senza cibo a sufficienza e quasi 40.000 persone erano sull’orlo della carestia. “Vedo bambini che piangono per strada, persone che ci chiedono da mangiare ma noi stessi siamo a corto di cibo. Le organizzazioni che sono qui stanno facendo tutto il possibile ma abbiamo bisogno di più rifornimenti. Servono immediatamente cibo, acqua pulita e ripari. La gente vive per strada, senza alcuna protezione dal vento e dalla pioggia e ai bambini è stato detto di non entrare nelle loro case perché potrebbero crollare”, ha dichiarato Carl-Henry Petit-Frère, responsabile dell’intervento sul campo di Save the children, che ha lavorato nell’area più colpita negli ultimi giorni.
“I genitori hanno perso i figli e i bambini hanno perso i genitori. Fortunatamente, viviamo in una comunità in cui i bambini soli vengono accolti da altri membri della famiglia o da altre famiglie della comunità ma le scene sono strazianti. Perdere i genitori e la casa ha ovviamente un forte impatto sui bambini e per questo oltre ai bisogni primari serve un supporto psicosociale urgente per i minori che sono stati colpiti dal terremoto, specialmente i più piccoli perché potrebbero non comprendere a pieno cosa sta succedendo. Dobbiamo aiutarli a riprendersi poiché queste esperienze potrebbero avere ripercussioni a lungo termine”. Save the children ha distribuito beni tra cui teloni, coperte, taniche e kit per bambini per aiutare le famiglie a far fronte alle prime conseguenze del terremoto.

 

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