Libertà di stampa: Scavo (Avvenire), “grazie” alla Presidenza della Cei. “Abbiamo il dovere di continuare a documentare”

“Ringrazio la Presidenza della Conferenza episcopale italiana per le parole che mi ha rivolto. Soprattutto sono grato per aver esteso la solidarietà e l’incoraggiamento a tutti i giornalisti che subiscono intimidazioni e aggressioni e che, perciò, vivono e lavorano grazie alla protezione delle forze dell’ordine. Queste ci consentono di continuare a informare senza farci condizionare dalle pressioni interne e internazionali, garantendo allo stesso tempo sicurezza e serenità alle nostre famiglie”. Lo scrive Nello Scavo, giornalista di Avvenire, in un post su Facebook dopo la solidarietà espressa oggi dalla Presidenza della Cei. Nel testo viene ricordato che i ripetuti tentativi d’intimidazione avvengono “a motivo delle inchieste, pubblicate sul quotidiano Avvenire, riguardanti le vicende dei migranti nei loro viaggi tra Libia e Italia e le inaccettabili ingiustizie perpetrate ai loro danni”. “Parole chiare, queste, che ribadiscono la necessità di un giornalismo che sappia raccontare i fatti e ricostruire i contesti, specie quando interessi politici, criminali ed economici, producono ‘inaccettabili ingiustizie’. Noi giornalisti – conclude Scavo – abbiamo il dovere di continuare a documentare, come fa la redazione di Avvenire, che mai ha ceduto alle insistenze di chi vorrebbe uno sguardo abbassato o rivolto altrove. Per questo un grazie particolare al mio direttore Marco Tarquinio”.

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